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Francia, affluenza alle stelle e primi instant-poll: il Paese verso il caos. E piomba la Russia...

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In Francia è il giorno del secondo turno delle legislative, le elezioni anticipate indette da Emmanuel Macron dopo la disfatta alle Europee. Dopo i 76 deputati eletti al primo turno, i francesi (49 milioni gli aventi diritto iscritti alle liste elettorali) sono chiamati alle urne per assegnare i rimanenti 501 seggi. Il Rassemblement National di Marine Le Pen, che ha conquistato 39 seggi al primo turno, prenderà parte a 353 duelli, mentre saranno 86 le sfide tra tre candidati e due quelle tra quattro. La sinistra del Nouveau Front Populaire, che domenica scorsa ha visto eletti 32 suoi deputati, è in corsa in 208 testa a testa, 89 triangolari e nelle due quadrangolari. Quindi il blocco di centro di Ensemble e dei suoi alleati, che hanno vinto due circoscrizioni e concorreranno in 161 duelli, 70 triangolari e due quadrangolari.

Alle 12 sono arrivati i primi dati sull'affluenza, che è semplicemente altissima: si attestava infatti al 26,63% rispetto al 25,9% registrato nel primo turno, i dati sono del ministero dell'Interno. È il dato più alto per un'elezione legislativa dal 1981, quando l'affluenza alle 12 fece segnare il 28,3 per cento.

Ed in questo contesto filtrano anche i primi instant-poll, consentiti in Francia a urne aperte. Secondo gli istituti demoscopici francesi, la destra di Le Pen e Bardella dovrebbe fermarsi complessivamente tra i 205 e i 225 seggi all'assemblea nazionale di Parigi. La maggioranza assoluta è di 289 seggi su un totale di 577. Il fronte popolare di sinistra, grazie alla desistenza in moltissimi collegi elettorali con Ensemble del presidente Emmanuel Macron, viene accreditato tra 190 e 210 seggi. Mentre il partito del presidente si dovrebbe fermare tra 140 e 160 scranni al Parlamento francese. Insomma, stando agli instant potrebbe profilarsi una situazione di ingovernabilità, quello che nei fatti era l'obiettivo di Macron.

Proprio nel giorno del voto, ecco anche le bordate dalla Russia, che mette nel mirino proprio il meccanismo elettorale francese che prevede questo tipo di doppio turno. Ad aprire il fuoco è Sergej Lavrov, ministro degli esteri, le cui parole sono state rilanciate da Ria Novosti. Secondo Lavrov, il secondo turno francese è "concepito per manipolare la volontà degli elettori". Lavrov in particolare si riferisce alla possibilità di "ritirare le loro candidature essere persuasi a spianare la strada per sconfiggere, come si suol dire, conservatori o populisti, questo non somiglia molto alla democrazia".

Per quel che riguarda la lettura del dato dell'affluenza, che come detto è molto alta, le indicazioni non sono univoche. Secondo i sondaggisti transalpini i toni durissimi degli ultimi giorni di campagna elettorale e la mobilitazione di tutto il fronte che si batte contro RN, potrebbero infatti portare maggiori consensi al Nouveau Front Populaire della sinistra. Ma altri istituti demoscopici sostengono che, per il medesimo meccanismo, potrebbe essere proprio il Rassemblement national a trarre maggior beneficio. Il partito di Le Pen, infatti, picchia duro da giorni parlando di "vittoria rubata" in riferimento proprio alle desistenze degli avversari, invocando così un'altissima adesione al voto, con una chiamata alle urne "a tutti i francesi che vogliono la rinascita della Francia".

Per quel che riguarda gli scenari post-voto, quello più probabile vede un Parlamento senza maggioranza. Non è certo tramontata la possibilità di Jordan Bardella primo ministro con maggioranza assoluta, impossibile escludere del tutto la circostanza a causa della legge elettorale maggioritaria che permette l'assegnazione dei 577 collegi anche per pochissimi voti.

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