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La rivoluzione francese: da Macron a Micron

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La Rivoluzione francese era partita con lui, Macron, nel 2016, quando un giovane che veniva dalla banca Rothschild fece l'mmpresa fondano un nuovo movimento politico, conquistando l’Eliseo, distruggendo il partito Socialista, ridimensionando i gollisti, monopolizzando il centro, fermando la destra. Un eccezionale esperimento da laboratorio dell’Ena, l’officina della classe dirigente francese. Otto anni dopo, Macron è diventato Micron. La sua strategia di scomposizione e ricomposizione del quadro politico intorno alla sua figura, il Nuovo Re Sole, come in un racconto dell’orrore gli si è rivoltata contro e alla fine è lui, “le president”, a soccombere.

Marchons, marchons! attacca la marsigliese e certo, questa è una storia di popolo, perché in fondo la Francia mantiene intatto il gusto per il coup de theatre, il colpo di scena quando sembra tutto scontato e invece... voilà, è arrivata la vittoria della destra. Siamo al primo turno, il risultato è chiaro, il Rassemblement National ha vinto, ma la parola fine sul romanzo è ancora da scrivere, c’è da affrontare il secondo turno, dove Macron tenterà di respingere per un’ultima volta l’assalto non al governo - che ha già perso - ma alla presidenza della Repubblica dove vorrebbe lasciare un suo candidato, per non passare alla storia come l’uomo che ha consegnato il Paese alla destra (...)

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