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Grecia, la "settimana lunga": al lavoro sei giorni su sette, 40% di stipendio in più

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Mentre, dal M5s in giù, in Italia e ad altre latitudini, si ragiona sulla "settimana corta" - quattro giorni di lavoro su sette - c'è chi va in netta controtendenza. Si tratta della Grecia, che per arginare la crisi di manodopera soprattutto stagionale che investe il Paese propone la "settimana lunga", ossia al lavoro sei giorni su sette. Il tutto con un aumento dello stipendio per il giorno lavorato in più pari al 40 per cento. La settimana lunga esordirà il primo luglio, su richiesta dei datori di lavoro. Unico settore escluso dalla novità è quello del turismo, mentre i settori a cui si rivolge con maggiori aspettative sono industria, commercio al dettaglio e telecomunicazioni.

Si consideri che la Grecia è uno dei paesi europei in cui si lavorano mediamente più ore a settimana: un greco su otto lavora 48 ore a settimana mentre la media nazionale è pari a 39,4 ore, il tutto a fronte di salari più bassi della media continentale. Il governo di centrodestra guidato dal primo ministro Kyriakos Mītsotakīs ha però tra le sue priorità quella di dare slancio a produttività e crescita, rendendo più snelle le leggi che regolano il mercato del lavoro.

La crisi della manodopera in Grecia è esplosa dopo la crisi del 2010, con la "fuga" dal paese dei giovani più formati. In parallelo, il Paese ha fronteggiato un aumento del lavoro nero: la "settimana lunga", secondo il governo, dovrebbe contrastare il fenomeno del sommerso, in particolare nell'industria, dove gli straordinari sono spesso saldati in nero.

Dunque, porte aperte a una settimana lavorativa di sei giorni, per 48 ore complessive, ovvero 8 ore al giorno. Come detto, tutto il contrario rispetto a quelle che sono le tendenze di alcuni paesi europei: in Belgio dal 2022 la settimana lavorativa è di quattro giorni, mentre sperimentazioni in tal senso sono partite in Spagna, Irlanda, Olanda e Germania.

Tra i punti critici della "settimana lunga" ellenica il fatto che i lavoratori non potranno rifiutarla, se il datore di lavoro dovesse imporla. E ancora, la nuova legge non è passata attraverso forme di contrattazioni collettive: i sindacati sono stati completamente bypassati. Infine, chi osteggia la novità insiste sul fatto che la settimana lunga per ovvie ragioni frenerebbe nuove assunzioni.

La legge sulla "settimana lunga" riguarderà in particolare le categorie che offrono servizi per 12 ore o 24 ore su 24. Interessata, potenzialmente, anche l'agricoltura, in particolare nei mesi dei raccolti, dove serve una maggiore forza-lavoro. Il turismo come detto è stato escluso: hotel e ristoranti già nel 2023 avevano abolito la settimana di cinque giorni. 

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