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Francia, il piano Bardella per eleggere il commissario europeo di Parigi

Daniele Dell'Orco
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Ben più di Giorgia Meloni, con Fratelli d'Italia pronta a fare le barricate per incidere sulle nuove nomine Ue ma comunque piuttosto inserita negli equilibri governativi grazie ai buoni rapporti del premier con Ppe e Ursula von der Leyen, è la destra francese che teme di restare con un pugno di mosche in mano. Nonostante il 36% dei consensi accreditati dagli ultimi sondaggi e soprattuto le imminenti elezioni dell'Assemblea nazionale che potrebbero segnare l'inizio di un triennio di diarchia, col Rassemblement National in maggioranza al governo, e Jordan Bardella premier, ed Emmanuel Macron all'Eliseo, determinato ad andare avanti fino al 2027, il calendario con le date chiave per l'inizio della nuova legislatura europea è spietato. Gli elettori francesi si recheranno alle urne il 30 giugno, tra meno di una settimana, per il primo turno delle elezioni legislative lampo da Macron dopo la debacle del suo partito alle Europee. Il problema è che, con ogni probabilità, i giochi per le nomine si faranno al Consiglio europeo del 27 e 28, due giorni prima. Da quel vertice tra i leader dei vari Paesi usciranno fuori i nomi delle alte cariche che dovranno poi essere votati dal Parlamento. Oltre ai ruoli apicali, al centro delle varie contese politiche ci sono anche le nomine sui singoli commissari. Ne sa qualcosa l'Italia col nome dell'ex premier Enrico Letta che già sia in seno al Consiglio Ue che come possibile commissario per il Medio Oriente.

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