Russia, alta tensione nel penitenziario: guardie in ostaggio dell'Isis
Rivolta in un carcere russo a Rostov, sul Don. Due agenti penitenziari sono stati presi in ostaggio da membri dell’organizzazione jihadista dello Stato islamico in un centro di detenzione. Secondo fonti delle forze dell’ordine citate dalla Tass, tra i sequestratori ci sarebbero membri dell’Isis che devono comparire in tribunale con l’accusa di terrorismo. Un procedimento penale è stato aperto, secondo quanto ha reso noto il comitato investigativo russo.
"La sezione del comitato per la regione di Rostov ha aperto un procedimento penale sulla base delle prove del reato ai sensi dell’articolo 206 del codice penale russo (presa di ostaggi), ha detto sul suo canale Telegram. Le trattative per la liberazione degli ostaggi sono in corso. Una squadra di dipendenti dell’ufficio centrale del servizio penitenziario federale russo si è immediatamente recata nella regione per condurre un’indagine", fanno sapere le autorità russe. I servizi di emergenza hanno riferito a Interfax che sei detenuti, armati di coltelli e gambi, hanno chiesto un’auto per poi scappare dal centro di detenzione. I detenuti hanno affermato di essere membri dell’organizzazione terroristica Isil lo Stato islamico nel Sahel, hanno riferito i servizi di emergenza. Si indaga per capire se l’azione sia stata coordinata dall’esterno. Sul luogo dell’incidente sono presenti il capo del servizio penitenziario federale russo per la regione di Rostov, nonché i rappresentanti delle forze dell’ordine e della procura. Nelle strade adiacenti al centro di custodia cautelare il traffico è stato limitato e il Dipartimento di Protezione Civile e Gestione delle Emergenze chiede agli automobilisti di scegliere percorsi alternativi. E alla fine, dopo ore di tensione, sono stati uccisi i detenuti che hanno preso in ostaggio personale della polizia penitenziaria. Lo riferiscono i media russi, secondo cui "i criminali sono stati eliminati e i dipendenti tenuti in ostaggio sono stati rilasciati e non sono feriti".