Cina, vendetta per l'auto elettrica: cognac e Airbus, come ce la fanno pagare
Pechino non resta a guardare, ma incassa e reagisce. La Cina si prepara a rispondere ai dazi imposti della Commissione europea sulle sue auto elettriche, scatenando una vera e propria guerra commerciale contro il Vecchio Continente. Gli stessi media di Stato non lasciano spazio a interpretazioni sui possibili bersagli oggetto di ritorsioni. Si citano esplicitamente i prodotti lattiero caseari, insieme agli alcolici come il cognac. E dire che il presidente Xi Jinping sembrava aver garantito clemenza a Emmanuel Macron. Ma a Pechino sanno che è proprio la Francia ad aver spinto per una misura che viene definita un "atto di protezionismo mascherato da difesa della concorrenza leale".
Sui prodotti lattiero-caseari sarebbe già pronta un'indagine antisovvenzioni. Come riporta la Stampa, tra i comparti che potrebbero subire contraccolpi c'è anche quello dell'aviazione. Non a caso si è di recente rallentato sull'acquisizione di nuovi Airbus. Soprattutto la Germania teme dazi incrociati sulle auto europee, visto che i ricavi delle case tedesche dipendono in larga parte proprio dal mercato cinese. Ma Pechino, dal canto suo, ha già espresso vicinanza a Berlino ricordando l'opposizione all'aumento delle tariffe espressa dal cancelliere Olaf Scholz, durante il suo recente viaggio in Asia.
"Rischio guerra commerciale". Auto elettriche, la tassa che scatena la Cina: i marchi nel mirino
La Cina punta proprio a questo: paventare una guerra commerciale per far emergere tutte le divisioni interne all'Europa e alimentare così l'opposizione ai dazi. Insomma, la scommessa è che prima del prossimo autunno si possa tornare al tavolo negoziale per ottenere aumenti più bassi. Una strategia di hard power, già adottata nel 2013 sui pannelli solari, con le aziende cinesi che oggi dominano il mercato europeo. Ma - è bene sottolinearlo - Pechino spera comunque che la situazione si possa risolvere il più in fretta possibile.
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