Zelensky all'angolo, come provano a farlo fuori (e cosa sparisce dalla bozza di pace)
Qualcuno in Europa sta cercando di "sminare" Volodymyr Zelensky, di anestetizzare le sue richiesta per trattare la pace con la Russia. A rivelarlo è una indiscrezione di Nhk World-Japan, il ramo internazionale dell'emittente pubblica giapponese Nhk.
Secondo il media giapponese, ai partecipanti alla prossima conferenza internazionale di pace sull'Ucraina sarà presentata una bozza di dichiarazione congiunta che non conterrà un appello al ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. Questo era uno dei punti cruciali della bozza proposta da Kiev e uno dei motivi di maggior attrito, ovviamente, con Mosca, che considera la presenza delle sue truppe sul territorio la maggior garanzia possibile di avere un peso decisivo nelle trattative.
"Macron è pronto a entrare in guerra". Tam tam impazzito: Europa nel baratro?
Il vertice di pace, che si terrà in Svizzera sabato e domenica, è incentrato sull'attuazione del piano del pace in 10 punti proposto dall'Ucraina, appunto. Il governo svizzero ha annunciato ieri che si prevede la partecipazione di 90 Paesi e organizzazioni. Secondo la Nhk la bozza della dichiarazione congiunta menziona solo tre dei 10 punti della formula di pace proposta: la sicurezza delle centrali nucleari, la sicurezza alimentare e il rilascio di tutti i prigionieri e del ritorno dei bambini ucraini trasferiti in Russia. Non viene citata nemmeno un'altra questione cruciale, cioè il ripristino dell'integrità territoriale del Paese allo stato pre-invasione, il 24 febbraio del 2022.
Fonti diplomatiche hanno affermato che il ritiro delle truppe russe e altre disposizioni richieste dall'Ucraina non sono state incluse nella bozza di dichiarazione, viste le posizioni di alcuni Paesi asiatici e mediorientali con economie in rapida crescita che mantengono legami con la Russia.
"Una dinamica visibile a occhio nudo": la reazione di Vladimir Putin alle elezioni europee
Nel frattempo, anche sul fronte interno, per Zelensky sono momenti difficili: alla vigilia della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina si è infatti dimesso il direttore Mustafa Nayyem dell’agenzia di Kiev. La causa dello strappo è la decisione del governo di revocare il suo permesso di viaggio a Berlino dove, oggi e domani, si svolge la conferenza. Su Facebook Nayyem, giornalista molto noto in Ucraina, ha accusato Zelensky di essere stato “rallentato da inspiegabili ritardi burocratici”. Come riporta il Fatto quotidiano, sul conto del governo c'è anche il taglio dei salari dei dipendenti dell ’agenzia e la mancata approvazione del pagamento della rata (150 milioni di euro) di un prestito della Banca europea d’investimento.