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Israele, morto soldato egiziano: Idf nel mirino. Raid sui civili, Netanyahu: "Un tragico errore"

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La morte di un soldato egiziano durante una sparatoria  vicino al confine con la città di Rafah, a Gaza, potrebbe aprire un incidente diplomatico non di poco conto. Dopo che era stata riportata dai media israeliani, la notizia è stata confermata anche dall'esercito egiziano. Che su X, senza menzionare Israele, ha scritto: "Le forze armate egiziane stanno conducendo un'indagine attraverso le autorità competenti in merito a una sparatoria nella zona di frontiera di Rafah, che ha portato al martirio di uno dei membri del personale".

Nelle scorse ore, intanto, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, riferendosi al raid lanciato su Rafah, nel quale sono morti numerosi civili, ha parlato di "tragico errore". "Stiamo indagando su quanto accaduto, questa è la nostra politica", ha spiegato il primo ministro durante un discorso alla Knesset (il parlamento israeliano), come riporta il quotidiano Haaretz

 

 

 

Secondo l'ultimo bilancio diffuso da Hamas, nel raid sono rimaste uccise almeno 45 persone in un campo per sfollati. Le Forze di difesa di Israele hanno riferito di aver adottato le misure adeguate per ridurre al minimo la possibilità di danni ai civili in vista dell'attacco, tra cui "un'ispezione aerea e l'uso di munizioni di precisione". Inoltre, sulla base delle informazioni fornite dall'intelligence, "si stimava che non fosse previsto alcun danno ai civili".

 

 

 

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