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Se la violenza è sulle soldatesse israeliane le femministe perdono la voce

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Abbiamo aspettato un giorno e poi ancora un altro prima di scrivere quest’articolo perché ci eravamo ingenuamente illuse che dalla variegata galassia femminista sarebbe arrivata una - almeno una- parola per le cinque soldatesse israeliane finite nelle mani di Hamas il 7 ottobre scorso. Ma ad oggi sono passati tre giorni dalla diffusione del video che riprende le donne circondate dai soldati di Hamas sanguinanti e terrorizzate, ed è giunta solo l’eco di un silenzio colpevole, un mutismo selettivo, un’impermeabilità alle torture e al dolore delle israeliane.

Il video che squaderna l’orrore rimbalza nei nostri pc e perfino nei nostri cellulari, ma la violenza di Hamas sintetizzata in tre minuti e dieci secondi non ha suscitato neanche una reazione di solidarietà femminista per le vittime. Quelle immagini non dovrebbero lasciare indifferente chi ogni giorno - giustamente - è in prima linea per la difesa dei diritti delle donne. (...) 

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