Ebrahim Raisi è stato ucciso? "Gli elicotteri non volavano in formazione": l'indizio
Una flotta composta da tre elicotteri per scortare il presidente iraniano Raisi e il suo ministro degli esteri. Fra tutti, solo quello con a bordo il leader ha subito un guasto. L'agenzia di Stato Irna si è affrettata ad archiviare la questione: "Il presidente ha trovato il martirio nello schianto di un elicottero causato da un guasto tecnico". Ma le teorie attorno alla caduta del Bell 212 sono tante e i dubbi rimangono. Di indizi disseminati nelle ore dell'incidente ce ne sono diversi. In primis, dalle immagini del decollo si può notare come gli altri due velivoli che scortavano Raisi non volavano in formazione: una prassi molto strana dato che lasciavano l'elicottero del presidente molto più esposto a eventuali attacchi.
Un alto fatto molto strano è legato alle ricerche dei rottami dell'elicottero: dopo ore a ritrovarli è stato un drone turco equipaggiato con un radar a scansione elettronica e un sensore a infrarossi. È stato necessario setacciare chilometri e chilometri di montagne prima di riuscire a individuarlo. Dato che la scorta presidenziale era composta da tre elicotteri, la domanda sorge spontanea: come mai non è bastato che gli altri due mezzi fornissero la posizione in cui è avvenuto l'incidente.
Dito medio a Raisi morto, la foto delle studentesse iraniane scuote il Paese | Guarda
Anche la scelta del mezzo su cui far volare Raisi lascia perplessi: il Bell 212 non è l'elicottero più adatto a muoversi in montagna, specie con un meteo non favorevole. Al contrario, il Mil-17 russo fornito da Mosca sarebbe stato molto più sicuro. Ulteriori sospetti sono legati alle condizioni in cui è stato ritrovato l'elicottero del presidente. Il velivolo si è ribaltato, circostanza molto strana e spiegabile solo in due modi: o a causa di una folata di vento o perché la turbina si è bloccata all'improvviso.
"Raisi, protettore e difensore": giù la maschera, ecco la conferma all'asse del male