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Iran, morto il presidente Raisi: "Martire del servizio", il sospetto dietro l'incidente in elicottero

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"Martire del servizio". Il presidente dell'Iran Ebrahim Raisi è morto e la conferma ora è ufficiale. "Non c'è alcun segno di vita" sul luogo dell'incidente dell'elicottero che ieri aveva a bordo il presidente della Repubblica islamica, come riportato dalla televisione di Stato riferendo le parole del responsabile della Mezzaluna Rossa, Pir Hossein Kolivand. La notizia è stata confermata anche dall'agenzia Mehr

"Tutti i passeggeri dell'elicottero che trasportava il presidente e il ministro degli Esteri iraniani sono diventati martiri", si legge. E la stessa tv di Stato ha confermato ufficialmente della morte di Raisi, definendolo "martire del servizio" e precisando che saranno resi noti presto il luogo e l'ora della cerimonia funebre. A bordo, con il presidente, c'erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore dell'Azerbaigian orientale, Malek Rahmati, e l'ayatollah Mohammad Ali Ale-Hashem, rappresentante del leader della rivoluzione islamica nella provincia dell'Azarbaigian orientale. Secondo le prime informazioni, l'elicottero del presidente che era diretto a Tabriz, in un convoglio con altri due velivoli, si sarebbe schiantato in un'area con una fitta foresta nell'Azerbaigian orientale, nei pressi del villaggio di Uzi, nelle foreste di Asbaran. Le condizioni meteorologiche erano pessime, c'era una densa nebbia, e dopo essere precipitato, l'elicottero sarebbe andato in fiamme, bruciando completamente.

Dopo ore di ricerche nella zona, ostacolate dalle condizioni meteo che hanno causato la perdita di contatto con i membri delle squadre di soccorso inviate sul posto, la tv di stato iraniana ha riferito che sono stati ritrovati i rottami dell'elicottero precipitato. Il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand, ha quindi dichiarato alla TV di stato: "Possiamo vedere i rottami e la situazione non sembra buona". Le prime immagini girate sul posto, sembrano mostrare che l'elicottero di Raisi si sarebbe schiantato contro la cima di una montagna, secondo i media statali iraniani, che al momento non si sbilanciano sulle cause dello schianto. L'ipotesi per ora più accreditata è che l'elicottero sia precipitato a causa del maltempo.

Servono ancora conferme riguardo al motivo dell'incidente mortale, anche se al momento la causa più probabile sembra quella della fitta nebbia che ha reso praticamente impossibile il volo. Tuttavia, visti i precedenti che hanno coinvolto nel passato altri due presidenti iraniani e soprattutto considerato il contesto di altissima tensione nel Medio Oriente, ultimo il clamoroso attacco missilistico contro Israele, nessuna ipotesi può essere ancora esclusa. 

Abolhassan Banisadr, primo presidente dell'Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979, è sopravvissuto a due incidenti di elicottero, ad agosto e settembre del 1980, vicino al confine con l'Iraq. Il 2 giugno 2013 era stato invece l'allora presidente Mahmoud Ahmadinejad a sfiorare la morte, con l'elicottero su cui viaggiava con alcuni funzionari costretto a un atterraggio di emergenza nel nord-est del paese dopo un "incidente" non specificato. In generale, l'incidente di Raisi può essere legato al drammatico stato dell'aeronautica iraniana, divorata dalle sanzioni internazionali che da anni di fatto rendono quasi impossibile l'approvvigionamento dei pezzi di ricambio. 

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