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Robert Fico, la sinistra italiana santifica l'attentatore

Daniele Capezzone
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Nel magico mondo della sinistra euro lirica e del dirittismo progressista, di chi ama definirsi “liberal” ma non sa cosa sia il liberalismo, la narrazione stravince sempre sui fatti. E la narrazione – a sua volta – è basata su una preventiva assegnazione delle parti: di là i cattivi (di volta in volta, populisti-fascisti-razzisti-orbaniani), di qua i buoni (rossi-rosé-fucsia-sfumature varie). Secondo un format rigidissimo e a ruoli fissi, i cattivi hanno sempre torto, anche quando siano evidentemente le vittime; mentre i buoni hanno comunque ragione, qualunque cosa dicano o facciano. Curioso, eh?

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