Difesa antiaerea, l'Ucraina sta crollando: il report del Wsj. La Svezia ha paura: "Pensare all'atomica"
L'offensiva della Russia in Ucraina si fa sempre più difficile da contenere. Ed è in questo contesto che va letto il "rimpasto" voluto da Vladimir Putin, che ha sostituito anche il ministro della Difesa, Sergej Shoigu. Movimenti che hanno portato la Svezia ad aprire alle armi nucleari Usa nel caso in cui il conflitto si allargasse. L'apertura è arrivata dal primo ministro svedese, Ulf Kristersson, secondo il quale in caso di conflitto Stoccolma prenderebbe in considerazione la possibilità di difendersi "con armi nucleari". Si troppo chiaro il riferimento alla Russia.
"In una situazione di guerra, la questione è completamente diversa - ha dichiarato Kristersson - se dovesse accadere il peggio, i paesi democratici nella nostra parte del mondo devono ovviamente essere in grado di difendersi dai paesi che potrebbero minacciare con armi nucleari". E ancora: "Tutta la nostra appartenenza alla Nato e tutta la nostra difesa svedese mirano a impedire che tale situazione si verifichi. Se l'Ucraina fosse stata membro della Nato, non sarebbe stata attaccata dalla Russia", ha concluso il primo ministro. La replica del Cremlino non si è fatta attendere ed è arrivata con le minacciose parole di Sergej Lavrov, ministro degli Esteri: "Se i Paesi occidentali vogliono risolvere la crisi ucraina sul campo di battaglia, allora Mosca è pronta". E ancora: "Questo è un loro diritto, se vogliono stare sul campo di battaglia saranno sul campo di battaglia", ha concluso Lavrov.
In un contesto sempre più teso, inoltre, ecco l'analisi del Wall Street Journal sulle capacità militari di Kiev, sempre più ridotte. Secondo quanto si legge nel report, è infatti crollata negli ultimi mesi, rispetto all'inizio della guerra, la capacità delle forze di difesa aerea ucraine di fermare gli attacchi missilistici della Russia, che nelle ultime settimane si sono intensificati anche con l'utilizzo di droni e vettori balistici. L'analisi del Wsj è basata sui dati quotidiani resi noti dal Comando dell'Aeronautica ucraina.
Secondo il quotidiano economico americano, negli ultimi sei mesi l'Ucraina ha intercettato circa il 46% dei missili russi, rispetto al 73% dei sei mesi precedenti. Ad aprile il tasso di intercettazione dei missili è sceso ulteriormente al 30%, mentre quello dei droni 'kamikaze' Shahed, più facili da abbattere, è calato di solo un punto percentuale - all'82% - negli ultimi sei mesi. Sul peggioramento delle capacità di difesa ucraine, come ha confermato di recente alla Cbs il segretario di Stato, Antony Blinken, sta incidendo il ritardo di mesi con cui il Congresso ha dato il suo via libera agli aiuti militari. Secondo un funzionario dell'intelligence militare europea, i prossimi due mesi circa saranno cruciali per Kiev, che dovrà ancora pazientare prima di ricevere le nuove forniture per la difesa aerea dall'Occidente.
Mosca, ovviamente, sembra voler approfittare delle difficoltà ucraine. Secondo i dati citati dal Wsj, negli ultimi sei mesi ha lanciato circa il 45% in più di droni e missili rispetto al semestre precedente ed oltre 2.600 droni ovvero quasi il doppio. Gli aerei senza pilota, come evidenziano gli analisti, vengono in parte utilizzati per testare le difese aeree prima dell'invio dei missili. Le forze russe hanno inoltre lanciato 114 missili balistici e 46 vettori ipersonici Kinzhal e Zircon, rispetto rispettivamente ai 33 e ai 27 dei sei mesi precedenti. Negli ultimi sei mesi, l'Ucraina ha abbattuto solo il 10% dei missili balistici lanciati dalla Russia e finora quest'anno non ha intercettato nessuno dei missili S-300 e S-400. I Patriot sono gli unici mezzi affidabili per abbattere missili balistici, S-300 e ipersonici. Ma Kiev ne ha pochi ed il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il Paese ha bisogno di minimo altri sette sistemi Patriot. L'Ucraina può contare anche su altri sistemi di difesa missilistica, tra cui Nasam e Iris/T, ma non sono ritenuti altrettanto efficaci contro i missili balistici o ipersonici ed i missili antiaerei riconvertiti per l'attacco.