Morto Paul Auster, il gigante della letteratura dalla vita tormentata: i due lutti atroci
È morto a 77 anni lo scrittore americano Paul Auster, la voce di New York nonché uno dei più autorevoli esponenti della letteratura statunitense contemporanea. Noto ai più per la "Trilogia di New York", Auster è scomparso dopo aver combattuto a lungo contro un cancro ai polmoni. La vita dello scrittore è stata segnata, in passato, da pesanti tragedie familiari, come la morte del figlio Daniel a 44 anni per overdose nel 2022. Proprio lui, Daniel, sei mesi prima era stato incriminato per la scomparsa della figlia di 10 mesi, trovata in casa in coma per overdose di fentalyn ed eroina.
Daniel Auster, che fin da quando era adolescente aveva combattuto con le tossicodipendenze, si stava prendendo cura della figlioletta nel pomeriggio del 1 novembre 2021, quando i sanitari dell'emergenza di New York risposero a una chiamata partita dalla sua casa di Brooklyn e trovarono la bambina priva di sensi. Secondo l'autopsia, la piccola sarebbe stata stroncata da un'overdose di fentanyl ed eroina, anche se non è mai stato chiarito come avesse ingerito le droghe. Il figlio del grande scrittore venne arrestato il 15 aprile 2022 e accusato di omicidio colposo. Poi, rilasciato su cauzione, morì poco dopo per un'overdose accidentale di droga.
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Oltre che per la "Trilogia di New York" del 1987, in molti conoscono Auster anche per "Il libro delle illusioni" (2002) e "Follie di Brooklyn" (2005). I suoi due ultimi romanzi, molto apprezzati dalla critica, sono stati "4 3 2 1" nel 2017 e "Baumgartner" nel 2023. L'anno scorso, inoltre, era stato pubblicato il saggio-romanzo "Ragazzo in fiamme. Vita e opere di Stephen Crane".
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