Taiwan, 21 aerei cinesi nei cieli. Pechino: "Proliferazione nucleare"
Ventuno aerei militari cinesi sono stati individuati intorno all'isola di Taiwan dalle 8.15 ora locale (le 2.15 italiane). Lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa di Taiwan, un mese prima dell'insediamento del presidente eletto Lai Ching-te. "Diciassette velivoli (su ventuno) hanno attraversato la linea mediana" dello Stretto di Taiwan, ha dichiarato il ministero in un comunicato, una demarcazione non ufficiale tra Cina e Taiwan che la prima non riconosce.
Che la situazione nel Pacifico sia sempre più tesa, anche dopo l'imponente manovra militare congiunta Balikatan di Filippine e Stati Uniti che prevede l'affondamento di una petroliera dismessa di fabbricazione cinese, la Brp Lake Caliraya (scelta considerata una provocazione dal governo cinese), lo testimoniano le parole del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha accusato i partner occidentali del patto di sicurezza AUKUS di provocare divisioni e aumentare il rischio di proliferazione nucleare nella regione.
Il capo della diplomazia di Pechino ha attaccato l'accordo di difesa, secondo il quale Stati Uniti e Gran Bretagna dotano l'Australia di sottomarini a propulsione nucleare ma armati convenzionalmente. Durante una visita in Papua Nuova Guinea per rafforzare i legami con il piccolo Paese oceanico, Wang ha avvertito che l'accordo fra i tre Paesi viola il trattato del Pacifico meridionale che vieta le armi nucleari nella regione. L'AUKUS "pone inoltre seri rischi di proliferazione nucleare", ha dichiarato in una conferenza stampa dopo l'incontro con il suo omologo della Papua Nuova Guinea, Justin Tkatchenko.
Negli ultimi anni, Pechino ha cercato di ridurre l'influenza degli Stati Uniti e dell'Australia nel Pacifico meridionale, compresa la Papua Nuova Guinea. Le isole del Pacifico, sebbene poco popolate, sono ricche di risorse naturali e si trovano a un crocevia geostrategico che potrebbe rivelarsi vitale nella disputa militare su Taiwan. L'Australia è di gran lunga il principale partner della Papua Nuova Guinea, ma le aziende cinesi hanno fatto passi da gigante nei mercati di questa nazione povera ma ricca di risorse.
Il ministro degli Esteri cinese ha colto il recente annuncio da parte dei paesi AUKUS di prendere in considerazione la possibilità di cooperare con il Giappone nel campo della tecnologia militare. Nell'ambito dell'accordo militare, i partner prevedono di sviluppare capacità di guerra avanzate come l'intelligenza artificiale, i droni sottomarini e i missili ipersonici. "I recenti tentativi di convincere più Paesi ad aderire a una tale iniziativa che alimenta il confronto tra i blocchi e provoca la divisione sono totalmente incoerenti con i bisogni urgenti dei paesi insulari", ha detto il ministro degli Esteri cinese.