Belgio, europarlamentari corrotti dalla Russia: la Procura apre un'inchiesta

La Procura federale belga ha aperto una inchiesta sulla sospetta corruzione di deputati del Parlamento europeo nell’ambito di una rete di influenza russa. Lo ha annunciato il primo ministro belga Alexander De Croo durante una conferenza stampa.

"Le nostre autorità giudiziarie hanno confermato che questa ingerenza è passibile di procedimenti giudiziar", ha detto il premier. "In Belgio non ci sono stati pagamenti in contanti" ma c’è stata una "ingerenza", ha sottolineato. De Croo ha anche affermato che "gli obiettivi di Mosca sono chiari" e consistono nel contribuire alle elezioni di "candidati filorussi al Parlamento europeo" alle prossime elezioni di giugno.  

Era stato proprio De Croo a rivelare un paio di settimane fa durante un dibattito al Parlamento belga il sospetto di interferenze: "È venuto alla luce - aveva detto - che la Russia si è avvicinata agli eurodeputati, ma li ha anche pagati, per promuovere la sua propaganda". Nel discorso, però, non è stato fatto il nome di nessuno in particolare.

De Croo aveva spiegato che "c'è stata una stretta collaborazione" tra i servizi segreti belgi e quelli cechi per distruggere la rete di propaganda russa. Il portavoce di De Croo, in un secondo momento, aveva dichiarato a Politico che il primo ministro si riferiva, nelle sue osservazioni, alla decisione del governo ceco di sanzionare il sito di notizie Voice of Europe, che secondo Praga faceva parte di un'operazione di influenza filo-russa.

Da parte sua la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, "a conoscenza delle accuse mosse" sulla testata Voice of Europe, presunto veicolo dell'attività di disinformazione russa, e l'Eurocamera aveva proceduto a esaminare la veridicità delle accuse.