Attentato a Mosca? "I russi sapevano tutto": il dossier che ribalta gli scenari
Nuovi sviluppi sull'attentato a Mosca. I servizi di sicurezza del Cremlino erano a conoscenza della minaccia dell’Isis giorni prima dell’attentato alla Crocus City Hall di Mosca dove sono morte almeno 143 persone. A suggerirlo sarebbero documenti dell’intelligence russa ottenuti da un’organizzazione investigativa con sede nel Regno Unito. Secondo il Dossier Center di Londra, infatti, nei documenti ci sarebbe stata la prova che i tagiki radicalizzati dall’Isis-K - il ramo centroasiatico del gruppo terroristico - avrebbero potuto essere coinvolti in un attacco.
Come spiega la Cnn, il Dossier Center è un gruppo investigativo russo sostenuto da Mikhail Khodorkovsky, un ex magnate del petrolio russo in esilio diventato critico del Cremlino. Già in precedenza il centro ha portato alla luce dettagli sul presidente russo Vladimir Putin e il suo regime, spesso utilizzando documenti e fughe di notizie provenienti dall’interno del governo russo.
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"Pochi giorni prima dell’attacco terroristico, i membri del Consiglio di sicurezza hanno ricevuto l’avvertimento che i cittadini tagiki potevano essere utilizzati in attacchi terroristici sul territorio russo", si legge nell’ultimo rapporto del gruppo pubblicato ieri, in riferimento all’agenzia di sicurezza russa mentre si sottolinea come "anche prima dell’attacco al Crocus, una fonte vicina ai servizi segreti ne aveva parlato al Dossier Center".
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