Navalny, l'ultimo sfregio di Putin: banane e gamberetti, un caso in tv
Navalny non merita alcuno spazio sui media russi. Come era facilmente immaginabile la notizia della sua morte o non viene data del tutto o finisce in un trafiletto. Del resto le banane e i gamberetti dell’Ecuador valgono più del suo decesso.
E così venerdì scorso, quando il mondo ha saputo della tragica sorte del dissidente russo, il telegiornale della sera di Rossiya-1, programma più seguito in Russia, è durato come al solito quarantacinque minuti. "La lettura del comunicato del Dipartimento penitenziario russo, che dava notizia della scomparsa della più importante figura dell’opposizione ha preso 28 secondi. Nessun commento", riporta il Corriere.
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"I quotidiani e i loro siti non escono e non vengono aggiornati durante il fine settimana", si legge nell'articolo. "Quindi, le edizioni di ieri avrebbero dovuto dare spazio a quella che sembra essere l’unica notizia degna di nota proveniente da quella terra sempre più lontana. Errore. C’erano altre priorità. La più stringente, che campeggia come apertura di ogni testata, è la presa di Avdiivka da parte dell’Armata russa". La seconda è "l’esplosione dell’epidemia di 'russofobia aggressiva' registrata alla Conferenza di Monaco".
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Di Navalny non si parla affatto sulla Rossiyskaja Gazeta, "diretta emanazione del governo". Komsomolskaya Pravda, giornale "molto diffuso nelle periferie delle grandi città, regala ai suoi lettori una busta contenente semi di carota, da piantare quando arriverà la bella stagione. L’apertura del giornale è dedicata al ritorno sulle tavole dei russi delle banane e degli ambitissimi gamberetti equadoregni, che nelle ultime due primavere scarseggiavano a causa delle sanzioni. Un’altra vittoria". Solo a pagina 12 si trova "una breve" che "informa in poche righe del decesso avvenuto in carcere del 'noto blogger'".