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Navalny, la "gola profonda" del carcere spaventa Putin

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Una "gola profonda" nella colonia penale IK-3, quella in cui era detenuto ed è morto l'oppositore russo Alexei Navalny, spaventa il presidente russo Vladimir Putin. Al Cremlino ci si chiede come possano essere sfuggite delle informazioni che hanno messo in crisi il racconto ufficiale di Mosca sul decesso del dissidente. La situazione è così delicata che per ora sarebbero state fortemente limitate le comunicazioni con i prigionieri che si trovano in quel distretto. E non solo: i detenuti sarebbero stati messi in guardia anche sulle "conseguenze molto negative" in cui potrebbero incorrere se parlassero o chiedessero notizie della morte di Navalny.

Intanto, il Cremlino starebbe cercando un capro espiatorio: i due candidati più probabili sarebbero il direttore della colonia penale IK-3, il colonnello Vadim Kalinin, e il capo regionale del servizio penitenziario federale FSIN, Igor Rakitin. Intanto il mistero continua ad aleggiare sul decesso dell'oppositore: tra i tanti dubbi l'orario della morte. Fonti citate da Novaya Gazeta non si sono dette certe del fatto che Navalny sia effettivamente morto alle 14 italiane durante una passeggiata. A insospettire i detenuti i movimenti della sera precedente, con la chiusura improvvisa delle celle e un'ispezione a sorpresa.

 

 

 

Nel frattempo, il vice capo del servizio penitenziario federale, Valery Boyarinev, che avrebbe supervisionato le torture inflitte al dissidente, sarebbe stato promosso a "colonnello generale tre giorni dopo l'omicidio". A denunciarlo, sulla piattaforma X, Ivan Zhdanov, direttore della fondazione anti-corruzione creata da Navalny.

 

 

 

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