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Mar Rosso, ecco "Aspides": guerra, cosa può accadere il 19 febbraio

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Daniele Dell'Orco
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Mentre la situazione nel Mar Rosso diventa sempre più critica, l’Unione europea prova a battere un colpo annunciando l’inizio di una propria missione militare navale: si chiama Aspides e dovrebbe partire il 19 febbraio al fine di proteggere le navi mercantili dagli attacchi degli Huthi, i ribelli filo-iraniani che da settimane stanno compromettendo il traffico di cargo e petroliere in questa rotta cruciale per il commercio globale e per la sicurezza del continente europeo. La missione è stata delineata nel corso di una riunione dei ministri della Difesa di Bruxelles ed è sostenuta anche dall’Italia. Alcuni Paesi del blocco però stanno sollevando dubbi dal punto di vista operativo e molto probabilmente la missione sarà al centro delle discussioni tra i leader Ue nel summit di oggi. «La nostra missione nel Mar Rosso è diversa da quella anglo-americana.

Agirà in modo differente anche se l’obiettivo è lo stesso. Avremo solo un ruolo difensivo di protezione delle navi», ha spiegato il capo della diplomazia Ue, l’Alto rappresentante Josep Borrell. Si tratterà di una «missione congiunta delle marine militari dell’Unione europea per fornire una scorta alle navi mercantili nel Mar Rosso», ha aggiunto. «Non tutti gli Stati membri membri sono disposti a partecipare, ma nessuno ostacolerà quelli che non vogliono partecipare», ha spiegato ancora l’Alto rappresentante. Il nostro Paese è alla guida del fronte dei favorevoli: «Siamo disposti a partecipare offrendo una nave per tutta la durata della missione, che significa non una nave sola ma più navi che si alterneranno», ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto. Si tratta di «una missione molto importante per l’Ue perché - ha spiegato Crosetto L’incidenza sulla nostra economia di quello che sta accadendo non si è ancora sviluppata al massimo ma può essere esiziale in un momento in cui molti Paesi sono già in un periodo di crisi industriale».

 

 

Stando al Fondo monetario internazionale, nelle prime settimane di gennaio il volume del traffico attraverso il Canale di Suez è crollato di quasi il 50% rispetto a un anno prima, a causa degli attacchi dei ribelli Huthi nel Mar Rosso. Inoltre, i costi per le rotte tra Europa/Mediterraneo e Cina sono aumentati di oltre il 400% dalla metà di novembre. Anche per questo, gli Usa avevano varato lo scorso dicembre il piano d’azione denominato «Prosperity Guardian» che coinvolge forze marittime combinate, sotto la guida della Task Force 153, incaricate di pattugliare e proteggere le navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Il risultato però non è stato quello sperato e anzi l’escalation si è aggravata.

 

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