Trump vince in New Hampshire, perché la Haley non si ritira
Una sfida a due che ha visto in New Hampshire vincere Donald Trump. Nikki Haley, ex governatrice del South Carolina ed esponente repubblicana, è stata battuta in modo schiacciante (70 a 25 per cento) nel voto degli iscritti al Partito repubblicano. Eppure non rinuncia alla sua corsa. "Questa corsa non è uno sprint ma una maratona, continuerò a prescindere dal risultato delle primarie in New Hampshire", ha subito messo le mani avanti Haley parlando con i reporter ad Hampton, nel Granite State, definendo un "buon inizio" aver incassato tutti i sei primi voti a Dixville Notch. "Siamo partiti in 14 e rimasti in due, non sono qui per fortuna ma perché ho sconfitto gli altri candidati" ha proseguito l'ex ambasciatrice all'Onu, sostenendo che "non è il partito repubblicano ma l’élite politica che sostiene Donald Trump" e che "il 70 per cento degli americani non vogliono una riedizione del duello Biden-Trump".
Parole alle quali è seguita la reazione del tycoon. Il fu presidente Usa ha ammesso di non essere interessato alla decisione della sfidante di continuare la corsa. "Probabilmente - è il suo ragionamento - subirà una grossa sconfitta", ha spiegato, ricordando che le prossime tappe sono il Nevada, dove avrà "il 100 per cento dei delegati" (Haley partecipa alle primarie e non ai caucus del partito, ndr), e il South Carolina, "dove sono molto più avanti di lei".
Ma cosa si cela dietro la volontà della candidata di correre ancora? Stando al Corriere della Sera l'ex governatrice scommette sulla possibilità che la corsa a due possa cambiare radicalmente la dinamica della campagna repubblicana in quello che è un duello ad armi pari. Non solo, perché col tempo, pensa Haley, anche Trump potrebbe perdere quota. Ad aggiungersi a tutto, l'incognita dei processi a suo carico. Se l'imprenditore arrivasse a sentenza e venisse condannato penalmente, il Partito repubblicano potrebbe aver bisogno di un candidato alternativo. Intanto il prossimo scontro elettorale avverrà tra un mese, alle primarie in quella Carolina del Sud dove lei, nata da genitori arrivati dall'India, ha iniziato a fare politica.