Germania, "referendum per uscire dalla Ue": la mossa di Afd
Dopo la Brexit ci sarà la Dexit? L'uscita del Regno Unito dall’Unione europea è stata "assolutamente giusta", tanto da costituire "un modello per la Germania", afferma in una intervista al Financial Times la leader del partito di estrema destra tedesco Afd, Alice Weidel, che ha chiaramente espresso l’intenzione di promuovere un referendum analogo se arriverà al potere.
"È un modello per la Germania il fatto che si possa prendere una decisione sovrana del genere", ha sostenuto, assicurando che il partito cercherà di riformare l’Ue e rimuovere il suo "deficit democratico", anche limitando i poteri della Commissione europea, definita un "esecutivo non eletto". "Ma se una riforma non è possibile, se non riusciamo a ricostruire la sovranità degli Stati membri dell’Ue, dovremmo lasciare che sia il popolo a decidere, proprio come ha fatto la Gran Bretagna", ha aggiunto, ipotizzando "un referendum sulla Dexit, l’uscita della Germania dall’Ue".
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Un’idea dirompente in un Paese dove i partiti tradizionali sono devotamente filo-europei, senza contare che la costituzione tedesca impone rigide restrizioni ai plebisciti nazionali. Non ultimo, i sondaggi suggeriscono che un’ampia maggioranza di tedeschi voterebbe per rimanere ancorata al consesso europeo, anche se il sostegno all’Ue è meno sentito tra gli elettori dell’Afd.
Il partito di estrema destra ha registrato una forte impennata di consensi e nei sondaggi è data al 22%, davanti a i socialdemocratici, i verdi e i liberali, i tre partiti della coalizione del cancelliere Olaf Scholz. Le previsioni danno l'Afd vincente nelle elezioni a settembre negli Stati orientali di Sassonia, Branedeburgo e Turingia, ma resta l’ostracismo degli altri partiti che si rifiutano di fare accordi di coalizione con lui. Forte anche l’opposizione nelle piazze, come hanno dimostrato i raduni dello scorso fine settimana nelle principali città tedesche ai quali si stima che abbiano partecipato in tutto un milione e mezzo di persone.
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