Germania, crollo verticale dell'export: un segnale inquietante
Guai in vista per la Germania di Olaf Scholz: sono in forte calo le esportazioni tedesche verso i Paesi al di fuori dell'Unione europea. A dicembre sono scese al livello più basso dai tempi della pandemia. Parliamo di un 4% in meno rispetto al mese precedente e dell’1,7% in meno rispetto a un anno fa. Un dato che di fatto va a picco. Si tratta di un segnale assolutamente non positivo, indice della crescente debolezza di quella che è considerata come la più grande economia d’Europa. A diminuire è stato soprattutto l’export verso la Cina, il secondo mercato più grande della Germania: il calo è stato del 12,7% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni verso gli Stati Uniti, il principale mercato, sono invece calate del 9,9% rispetto allo stesso mese del 2022.
Come riferito dall’Ufficio federale di statistica, inoltre, a dicembre sono state esportate merci, al netto del calendario e della stagionalità, per un valore di 57,2 miliardi di euro. Le esportazioni col principale partner commerciale per Berlino, gli Usa, sono state del valore di 11,2 miliardi di euro. In Cina, invece, sono state esportate merci per un valore di 7,2 miliardi di euro. Per quanto riguarda l'export verso altri Paesi, invece, le esportazioni verso il Regno Unito sono aumentate del 19,7% su base annua raggiungendo i 6 miliardi di euro. Quelle verso la Russia, invece, sono calate del 32,3% a 0,6 miliardi rispetto a dicembre 2022. In quest'ultimo caso, il crollo delle vendite è stato causato in primis dalle sanzioni contro Mosca per via della guerra mossa all'Ucraina.
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