Cerca
Logo
Cerca
+

Donald Trump, il sondaggio: due terzi degli elettori si fida solo di lui

Donald Trump  

Maurizio Stefanini
  • a
  • a
  • a

"It’s the economy, stupid!". Lo stesso slogan che nel 1992 accompagnò la vittoria del democratico Bill Clinton contro il repubblicano George Bush padre potrebbe ora essere utilizzato per spiegare il vantaggio di Trump che i sondaggi segnalano tra gli elettori repubblicani. L’ultimo è del Financial Times: un FT-Michigan Ross survey secondo cui due terzi degli elettori repubblicani affermano di fidarsi di Donald più di qualsiasi altro candidato repubblicano nella gestione dell’economia statunitense.

Come osserva appunto il Financial Times, i risultati sono particolarmente problematici per Nikki Haley, ex governatore della Carolina del Sud che è balzata nei sondaggi fino a diventare la più grande minaccia per l’ex presidente. Solo l’8% degli elettori repubblicani ha infatti detto che sarebbe lei la loro scelta per gestire l’economia americana, contro il 67% che ha scelto Trump. Il 9%, addirittura di più, ha preso Ron DeSantis: il governatore della Florida la cui campagna appare in difficoltà e è stato superato dalla Haley in alcuni Stati con votazione anticipata.

Ovviamente, la domanda "chi preferite per l’economia?" può avere una riposta che potrebbe non coincidere con quella "per chi voterà?". Ma dà comunque un’indicazione importante. Già il 15 gennaio il caucus dell’Iowa darà il via allle primarie in cui gli elettori repubblicani selezioneranno il candidato del loro partito alla Casa Bianca nel 2024. Le primarie del New Hampshire seguiranno una settimana dopo.

 

 

Il sondaggio sull’economia del FT riflette il vantaggio dominante di Trump tra i repubblicani nei primi Stati dove si fanno le primarie, dove gode del sostegno di circa la metà dei frequentatori del caucus dell’Iowa e del 44% degli elettori repubblicani del New Hampshire. DeSantis è secondo nello Iowa con il 18,4%, mentre la Haley è seconda nel New Hampshire con il 25,7%.

Durante la campagna elettorale, Trump ha esaltato la forza dell’economia americana quando era alla Casa Bianca e ha insistito sul fatto che il «prossimo boom economico» sarebbe iniziato nel «momento» in cui sarebbe stato eletto presidente a novembre. La Haley, ex ambasciatrice Onu proprio con Trump, ha fatto molto affidamento sulle sue credenziali in politica estera, si è presentata come una conservatrice fiscale e ha attribuito l’inflazione ai miliardi di dollari di spesa federale di entrambe le amministrazioni Trump e Biden. DeSantis, se eletto, ha promesso di tagliare le tasse e un’imposta federale unica sul reddito per tutti gli americani.

Ma le loro proposte sembrano non essere all’altezza, dato lo schiacciante vantaggio di Trump nei sondaggi. Il Financial Times cita Erik Gordon, professore alla Ross School of Business dell’Università del Michigan, secondo cui i risultati riflettono in parte una maggiore familiarità degli intervistati con le politiche economiche di Trump rispetto a quelle di Haley o DeSantis. Trump è stato sostenuto nelle ultime settimane anche da diversi sondaggi nazionali che lo mostrano battere il presidente Joe Biden in un ipotetico testa a testa.

 

 

Biden ha puntato per la rielezione in parte sulla “Bidenomics”, un’agenda radicata in miliardi di dollari di investimenti pubblici. La Casa Bianca ha pubblicizzato un numero record di posti di lavoro creati. Ma l’ultimo sondaggio FT-Michigan Ross ha rilevato che solo il38% degli elettori ha dichiarato di approvare la gestione dell’economia di Biden. L’85% degli intervistati ha indicato l’aumento dei prezzi come una delle maggiori fonti di stress, poco più della metà ha citato il proprio livello di reddito, mentre circa un quarto ha indicato affitto e costi delle carte di credito.

Dai blog