Nasrallah, la minaccia del leader di Hezbollah: "Risponderemo al nemico"
Il rischio escalation nella guerra tra Israele e Hamas è sempre più concreto. Lo si evince dalle parole del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. "La guerra di Israele contro il Libano sarebbe una cattiva scelta", ha detto durante un intervento in tv, riferendosi all'attacco contro un ufficio di Hamas nel sud della capitale libanese in cui è rimasto ucciso il numero due del gruppo terroristico. "Non rimarremo in silenzio e risponderemo al nemico", ha minacciato Nasrallah. Che poi ha aggiunto: "Sarebbe più pericoloso rimanere in silenzio che affrontare le ripercussioni di una nostra risposta. Sarà il terreno di battaglia a parlare. E il terreno di battaglia non può aspettare".
Il segretario di Hezbollah ha poi accusato Tel Aviv di mentire sulle reali perdite fra i suoi soldati: "Il nemico non ammette le perdite e i feriti tra le sue fila. Questo fa parte della sua strategia. Le cifre che fornisce non sono esatte". E ancora: "Dall’8 ottobre abbiamo compiuto centinaia di operazioni contro postazioni militari israeliane, colpendo veicoli blindati e carri armati. Come è possibile che non abbiano soldati feriti o uccisi? Perché Israele si è trincerata dietro a un assoluto silenzio mediatico".
"Il fronte del Libano meridionale - ha poi aggiunto Nasrallah - gode di una cattiva stampa, ingiustamente. Dal 7 ottobre abbiamo condotto 670 operazioni contro il nemico, con punte di 23 operazioni in determinati giorni e una media di sette operazioni al giorno. Sono stati presi di mira 48 avamposti nemici. Ciò significa che nessun punto lungo il confine è stato risparmiato".