Putin e la dacia di Krusciov: la mossa che terrorizza la Georgia
La concessione al presidente russo Putin di una dacia nella regione filorussa georgiana dell’Abkhazia preoccupa Tblisi, che ora teme un'occupazione da parte di Mosca. Il complesso è stato costruito in era sovietica nella località balneare di Pitsunda per volere dell’allora segretario del Pcus Nikita Krusciov. Alla Russia, inoltre, è stata concessa in leasing per 49 anni anche la terra su cui poggia la struttura e l’adiacente riserva naturale di quasi 200 ettari. "Il presidente russo Vladimir Putin intende costruire lì una residenza moderna per le sue esigenze - ha dichiarato il capo di Stato dell’autoproclamata repubblica Aslan Bzhania -. E credo sia giusto andare incontro alle sue esigenze".
L'accordo per la donazione è stato ratificato dal parlamento abcaso all'alba del 27 dicembre per evitare le proteste della popolazione. Gli abcasi, infatti, pur essendo assoggettati a Mosca, tengono comunque parecchio alla propria indipendenza. Per questo non accetterebbero di buon grado l'eventuale annessione dalla Russia. Al momento, la presenza militare di Mosca sul territorio in teoria dovrebbe rappresentare per gli abcasi la garanzia del fatto che Tbilisi non cercherà di riprendere il controllo della regione con le armi, come successo in passato. In realtà, però, la sovranità di Sukhumi, capitale de facto dell’autoproclamata repubblica, traballa ogni giorno di più.
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Ora, la concessione della dacia alla Federazione Russa sembra essere un segno inequivocabile della volontà del Cremlino di annullare progressivamente la sovranità, o quel che ne rimane, dell'autoproclamata repubblica. Qualche timore si era manifestato già lo scorso ottobre, quando si è parlato di un accordo tra Sukhumi e Mosca per la creazione di una base navale russa nella località costiera abcasa di Ochamchira. Non si è fatta attendere la risposta della Georgia. Il ministero degli Esteri georgiano parla di "atto illegale" e della "continuazione della politica russa di occupazione delle regioni indivisibili della Georgia".
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