Israele, "blitz di 250 uomini della Cia": Netanyahu nel mirino
In Medio Oriente la guerra continua, senza soluzione di continuità. La Striscia di Gaza è sotto assedio, con Israele determinato a liberarla in toto da Hamas. Ma, come dimostra il tenore delle dichiarazioni in arrivo dagli Stati Uniti, sta crescendo la pressione internazionale affinché si possa raggiungere la pace, o almeno un temporaneo cessate il fuoco.
Ed è in questo contesto che va inquadrato un flash rilanciato da Dagospia, secondo cui "in Israele 250 uomini della Cia stanno cercando di convincere i due membri del gabinetto ristretto di guerra (il ministro della Difesa, Yoav Gallant, e il moderato Benny Gantz, in testa ai sondaggi) a sfiduciare il terzo componente, il premier Bibi Netanyahu".
Indiscrezioni dirompenti, dunque: 250 uomini della Cia sarebbero impegnati in questa fragorosa missione, il cui obiettivo sarebbe "sbarazzarsi" di Netanyahu. La ragione? Il premier israeliano, aggiunge Dagospia, è consapevole del fatto che "finché c'è guerra c'è speranza di restare al potere". Netanyahu, prima del 7 ottobre, era infatti già in grossa difficoltà, difficoltà poi ampliate dall'attacco di Hamas, una enorme offensiva dalla quale Israele si è fatto cogliere impreparato.
Infine, chiosa Dagospia, le dimissioni di Netanyahu sarebbero l'unica via per affrontare il piano di pace proposto dal presidente egiziano, Al Sisi, e dal re di Giordania".