Barack Obama "seppellisce" Joe Biden: "Questa volta non vinciamo"
Nel video girato con il telefonino da un passante si sente un grande botto. E poi si vede una berlina grigia schiantata contro un suv dei servizi segreti. Erano da poco passate le 20 a Wilmington, in Delaware. Il presidente Usa Joe Biden aveva appena terminato un incontro con alcuni sostenitori presso il quartier generale della sua campagna elettorale. Gli agenti del secret service hanno immediatamente circondato la berlina, mentre Biden veniva fatto montare in fretta e furia con la moglie Jill sul suo suv blindato e allontanato dal luogo dell’incidente. In pochi minuti la notizia dell’auto contro il corteo presidenziale è diventata una breaking news su tutti i canali della tv americana. Ma è bastato poco perché si accertasse che il suv colpito non faceva parte del corteo, ma era stato posizionato a un incrocio per impedire al traffico di affluire nella strada del quartier generale di Biden, che l’autista della berlina non era un pericoloso terrorista ma un guidatore che aveva alzato il gomito e che il presidente e consorte non si erano trovati in pericolo.
Se la berlina grigia non ha provato a uccidere il presidente domenica sera, un duro colpo alle sorti del presidente lo hanno inferto le indiscrezioni trapelate alla stampa in quelle stesse ore: il Daily Mail ha infatti riportato che l’ex presidente Barack Obama (del quale Biden è stato vice per otto anni tra il 2009 e il 2017) avrebbe espresso «grande preoccupazione» per i sondaggi sul suo ex numero 2, aggiungendo che «i democratici hanno buone probabilità di perdere la sfida delle presidenziali». L’ex presidente parlava a ragion veduta, visto che Biden è ormai sotto nei sondaggi con Trump da circa un mese. L’ultima consultazione, datata 13-14 dicembre e realizzata da Harris Polls per il Centro di Studi americani dell’Università di Harvard, dà il tycoon avanti di addirittura 6-8 punti.
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Non ci sono solo le considerazioni legate all’età avanzata e le politiche sull’immigrazione e sull’Economia ad azzoppare il consenso del presidente. Anche le persone a lui più vicine stanno stanno remandogli contro: tutti sanno del duplice rinvio a giudizio del figlio Hunter per aver dichiarato il falso nell’acquisto di una pistola e per aver truffato il fisco americano per una cifra pari a circa un milione e mezzo di dollari. E di come lo stesso presidente sia stato coinvolto nell’indagine del Congresso sugli affari poco trasparenti portati avanti per anni sempre da Hunter in Ucraina e Cina. Ebbene, non bastasse un figlio “disgraziato” al vecchio Joe, ieri sui media americani è finita anche la più giovane delle sue due figlie, la 42enne Ashley, finita pure lei come il fratello nei guai per una storia di tasse, che avrebbe evaso per circa 1.700 dollari nel 2015 e per quasi 2.000 dollari nel 2021. Spiccioli, se paragonati alle somme per cui è stato rinviato a giudizio Hunter. Ma ad Ashley Biden sono ora stati sottoposti a pignoramento beni per circa 5.000 dollari. E la notizia ha fatto, ovviamente, il giro di tutti i media a stelle e strisce.
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