Medio Oriente, gli Usa chiedono navi italiane contro gli Houthi
Passare davanti allo Yemen è diventato troppo pericoloso e così gli Stati Uniti hanno chiesto agli alleati di schierare una flotta internazionale che garantisca la libertà di navigazione nel Mar Rosso. L'obiettivo è quello di fermare l'escalation degli attacchi da parte del movimento yemenita filo-iraniano Huthi contro i mercantili che attraversano lo stretto di Bab el-Mandeb largo solo 29 chilometri. Un problema di "rivelanza planetaria" perché blocca il traffico mercantile che passa da Suez, spezzando le rotte tra Asia e Europa. Del resto nel mirino dei ribelli yemeniti ormai non ci sono solo le navi legate a Israele: numerosi altre navi sono state coinvolte negli assalti e tre sono in fiamme dopo essere state colpite dai missili lanciati dalla costa.
"La nave norvegese sotto attacco era diretta in Italia": l'ombra della guerra totale
Da parte loro Francia e Gran Bretagna hanno già fregate nell’area e avrebbero, secondo le indiscrezione pubblicate da Gianluca De Feo su Repubblica, aderito all’iniziativa. La richiesta è stata rivolta anche all’Italia e verrà valutata all’inizio della prossima settimana. Ci sarebbe già però, rivela Repubblica, una valutazione favorevole del governo Meloni. La nostra economia infatti è tra quelle che rischiano di pagare il prezzo più alto per le aggressioni al commercio navale che transita da Suez. La Marina militare ha già condotto numerose missioni anti-pirateria in quelle acque e le forze armate dispongono di una base logistica a Gibuti: esattamente sull’altro lato dello stretto bersagliato dagli Houthi.
"Colpita una portacontainer": gli Huthi scatenano l'inferno nel Mar Rosso
La Casa Bianca sta cercando di ottenere anche la presenza di nazioni arabe, in particolare l’Egitto, perché l’operazione non appaia come espressione solo di potenze occidentali. Nel frattempo, si legge su Repubblica, la compagnia danese Maersk ha deciso di sospendere i viaggi in quell’area: un cruise ha sfiorato una sua portacontainer diretta in Arabia Saudita. Anche Msc, la società svizzera della famiglia Aponte, è finita sotto tiro. La Msc Palatium è stata centrata da un ordigno e ha preso fuoco mentre la Msc Alanya è stata sorvolata da un drone che l’ha mancata. Un altro colosso del trasporto, la tedesca Hapag-Lloyd, ha accusato danni: la sua Al Jasrah è stata raggiunta da un proiettile che ha provocato un incendio. Hapag-Lloyd ha fermato la rotta almeno fino a lunedì. Nei giorni scorsi l’Us Navy era intervenuta più volte per abbattere gli ordigni diretti contro Israele o contro i mercantili, mandando aerei ed elicotteri in sostegno dei battelli minacciati. Il Pentagono ha preso in considerazione ritorsioni contro i fondamentalisti, ma sauditi ed emiratini sono contrari: temono che una rappresaglia faccia saltare la tregua con gli Houthi e riapra la sanguinosa guerra civile nello Yemen.
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