Mar Rosso, gli Huthi colpiscono una portacontainer: l'Iran cerca la guerra totale
Il fronte del Mar Rosso si fa sempre più incandescente. I ribelli Huthi hanno infatti colpito una nuova nave, una portacontainer che era in navigazione nel Mar Rosso. Lo confermano un funzionario Usa e l'agenzia britannica per la sicurezza marittima. Anche alla vigilia si era verificato un attacco simile in questa zona marittima strategica.
"Quello che sappiamo è che hanno aperto il fuoco da un'area controllata dagli Huthi nello Yemen e ha colpito una nave danneggiandola e innescando un incendio", ha spiegato all'Afp un funzionario militare americano. L'attacco è stato riferito anche dall'agenzia britannica per la sicurezza marittima Uktmo, che ha specificato che non ci sono state vittime.
Secondo l'agenzia di intelligence Ambrey, la nave è stata colpita mentre attraversava lo stretto di Bab Al Mandab. Si tratta di una nave portacontainer battente bandiera liberiana di proprietà della Hapag-Lloyd AG, che ha uffici nei porti israeliani di Ashdod, Haifa e Tel Aviv. I ribelli Houthi avevano avvertito che avrebbero preso di mira qualsiasi nave in navigazione al largo delle coste dello Yemen e con collegamenti con Israele, in risposta alla guerra tra Israele e Hamas.
Ieri, mercoledì 14 dicembre, hanno fatto sapere di aver compiuto "un'operazione militare contro una nave portacontainer, la Maersk Gibraltar", che si stava dirigendo verso Israele, "prendendola di mira con un drone". Un funzionario americano, tuttavia, ha sottolineato che il missile ha mancato il bersaglio ed è caduto in acqua.
Insomma, allarme ai massimi livelli: il conflitto in Medio Oriente rischia di espandersi, anche perché è acclarato che dietro agli Huthi ci sia la mano dell'Iran. Sulla vicenda, da Tel Aviv, è intervenuto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, spiegano che i ribelli yemeniti Huthi "rappresentano una minaccia alla libertà di navigazione per la navigazione commerciale".
E ancora, ha aggiunto: "Gli Stati Uniti stanno lavorando con la comunità internazionale, con partner della regione e di tutto il mondo per affrontare questa minaccia", ha chiosato Sullivan ai giornalisti durante la sua visita in Israele. Gli Huthi, ha aggiunto, si limitano a "premere il grilletto" ma "la pistola viene loro consegnata dall'Iran".