Putin sconvolge l'Europa: "10,3 miliardi l'anno"
Quella tra Russia e l'Ucraina non è una guerra di invasione, ma una "guerra civile". Parola del presidente russo Vladimir Putin, che nella sua conferenza stampa di fine anno ha lanciato messaggi precisi e minacciosi all'Occidente.
"I russi e gli ucraini sono essenzialmente un solo popolo e ciò a cui stiamo assistendo ora è una grande tragedia che assomiglia a una guerra civile tra fratelli su fronti opposti". "E non è nemmeno colpa loro - prosegue -, tutto il sud-est dell'Ucraina è sempre stato filorusso". Mosca, annuncia lo Zar, "stanzierà ogni anno oltre mille miliardi di rubli (10,3 miliardi di euro, ndr) per lo sviluppo" delle regioni ucraine annesse per favorire "la loro graduale inclusione nella vita economica e sociale della Russia". Un "tesoretto" che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, l'assoluta volontà del Cremlino di cristallizzare la situazione attuale. La trattativa di pace, quando mai avverrà, partirà da queste basi. Un negoziato che oggi sembra lontanissimo: "Attualmente nella zona dove si svolge l'operazione speciale in Ucraina si trovano 617mila membri del personale militare russo - sottolinea il presidente -, mentre l'estensione della linea del fronte ha già superato duemila chilometri".
Qualche settimana fa proprio Putin sembra auspicare una accelerazione nel processo di pace. Ora, però, con gli Stati Uniti che sembrano aver allentato l'appoggio all'alleato Zelensky, Mosca torna a spingere: "Ci sarà la pace quando raggiungeremo i nostri obiettivi", puntualizza Putin chiarendo che tra questi ci sono la "de-nazificazione, de-militarizzazione e uno status neutrale" del Paese. Di fatto, dal febbraio del 2022 nulla è cambiato.
Lo Zar ha detto la sua anche su altre situazioni che agitano lo scenario internazionale. Secondo Putin il premier ungherese Orban, così come lo slovacco Robert Fico, "non sono filorussi, ma filonazionali, e difendono i loro interessi. Ma non ce ne sono più così", forse a causa della "grande dipendenza dal 'Grande Fratello', gli Stati Uniti". Non c'è paragone, aggiunge, tra Ucraina e Medio Oriente: "Quello che sta succedendo (nella Striscia di Gaza, ndr) è, ovviamente, una tragedia. Abbiamo parlato della situazione relativa alla crisi ucraina, guardate l'operazione militare speciale e ciò che sta accadendo a Gaza, e vi rendete conto della differenza. Non c'è niente di simile in Ucraina". Infine, una beffarda offerta all'Occidente: "Mosca è pronta a costruire relazioni con Usa e Ue, ma la politica imperiale di Washington ostacola questo processo. Le élite americane dovrebbero iniziare a rispettare gli altri Paesi e a cercare il compromesso piuttosto che imporre sanzioni".