Milei, via al trattamento choc contro l'inflazione: Peso svalutato del 54%
Il neoeletto presidente argentino Javier Gerardo Milei ha matenuto la promessa elettorale: il "trattamento choc" per combattere l'inflazione che ha messo in ginocchio il suo Paese è diventato legge con il via libera del nuovo governo a una serie di operazioni che prevedono anche la svalutazione del peso del 54% portandolo a 800 per dollaro, ben al di sopra delle aspettative del mercato che variavano da una svalutazione del 27% al 44%, segnando un nuovo minimo storico per la valuta. Il nuovo governo inoltre ha dichiarato che taglierà la spesa pari al 2,9% del Pil, comprese le riduzioni dei sussidi sociali e delle pensioni, e attuerà un aumento delle tasse del 2,2% nel prossimo anno. Con un messaggio video registrato, il ministro dell’Economia, Luis Caputo, ha annunciato che il nuovo livello ufficiale di cambio passa da 400 a 800 pesos per un dollaro, affiancato a "un aumento provvisorio della tassa nazionale sulle importazioni e delle ritenute sulle esportazioni non agricole". Dopo una premessa sullo stato attuale dell’economia, spiega il quotidiano Clarin, Caputo ha ammesso che "per qualche mese le cose andranno peggio di prima, soprattutto in termini di inflazione". "Lo dico perché, come dice il presidente, è preferibile dire una verità scomoda che una bugia comoda", ha aggiunto.
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Fra le altre misure adotte dal nuovo governo Milei c'è anche la liberalizzazione delle importazioni, il mancato rinnovo dei contratti di lavoro statali con durata inferiore a un anno, la sospensione delle spese pubblicitarie dell’amministrazione pubblica, il taglio dei ministeri da 18 a 9 e dei segretari di Stato da 106 a 54, la riduzione al minimo dei "trasferimenti discrezionali dallo Stato nazionale alle Province", lo stop a nuove opere pubbliche e la cancellazione degli appalti approvati "il cui sviluppo non è ancora iniziato". Caputo ha ammesso che "siamo sicuramente di fronte alla peggiore eredità della nostra storia. Un Paese in cui gli argentini sono sempre più poveri, con un deficit di bilancio che supera i 5 punti e mezzo di Pil" e il rischio di iperinflazione con una corsa dei prezzi che rischia di toccare il 15.000% annuo.
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Da parte sua il Fondo monetario internazionale si è detto favorevole ad accogliere le misure annunciate parlando di "azioni coraggiose che mirano a migliorare significativamente le finanze pubbliche in modo da proteggere i più vulnerabili e rafforzare il regime dei cambi. La loro decisiva attuazione contribuirà a stabilizzare l’economia e a gettare le basi per una crescita più sostenibile e guidata dal settore privato". Dopo "i gravi insuccessi politici degli ultimi mesi, questo nuovo pacchetto fornisce una buona base per ulteriori discussioni volte a riportare sulla strada giusta l’attuale programma sostenuto dal Fondo" ha concluso l’Fmi.