Cremlino agli Usa: "Speriamo che blocchino i finanziamenti", Kiev trema
Il Cremlino ha annunciato che il 17 marzo 2024 si svolgeranno in Russia le elezioni presidenziali. Vladimir Putin, leader indiscusso dal 1999 sia come presidente che come primo ministro, non ha annunciato la sua intenzione di cercare un altro mandato, ma ci si aspetta che lo faccia. Secondo le riforme costituzionali approvate nel 2020, Putin, 71 anni, ha diritto a servire altri due mandati di sei anni, il che significa che potrebbe rimanere in carica fino al 2036. Nonostante le sanzioni occidentali sulla guerra in Ucraina, se lo Zar cercasse un altro mandato come presidente, vincerebbe sicuramente. A settembre, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva affermato che se Putin decidesse di candidarsi per un nuovo mandato, "nessuno sarà in grado di competere con loro nel nostro Paese nella fase attuale".
Anche in quest'ottica si possono leggere le dichiarazioni odierne di Peskov secondo il quale la Russia "spera" che il Congresso americano blocchi i nuovi finanziamenti all'Ucraina. "Speriamo che ci siano ancora abbastanza persone con una mente lucida", ha detto il portavoce del Cremlino commentando le affermazioni del presidente americano, Joe Biden, che nel suo appello per far approvare dal Congresso nuovi fondi per gli aiuti militari a Kiev aveva avvertito che, una volta sconfitta l'Ucraina, la Russia attaccherà un Paese Nato costringendo gli Stati Uniti alla guerra con Mosca. "Siamo molto dispiaciuti che la leadership americana continui a usare la Russia come strumento per i suoi affari interni", ha affermato Peskov secondo quanto riportato da Interfax.. Le affermazioni di Biden, ha spiegato Peskov, puntano a "continuare a bruciare il denaro dei contribuenti americani nella fornace della guerra in Ucraina".
Senza l'approvazione del Congresso, cosa in cui spera Putin, rischia di saltare l'approvazione del pacchetto che prevede 61 miliardi di aiuti militari e di assistenza all'Ucraina. E di questo se ne è reso conto anche Volodimyr Zelensky che ieri ha preferito non incontrare i senatori americani ai quali doveva rendere conto dello stato dell'arte della controffensiva contro i russi, ma ha partecipato alla Conferenza delle industrie della difesa americane invitandolea collaborare con l'Ucraina per "creare insieme un nuovo e potente arsenale della libertà che sarà un assistente affidabile per tutte le nazioni libere del mondo". Il presidente ucraino ha sottolineato che il Paese è interessato alla produzione congiunta dell'intera gamma di armi, nonché alla cooperazione nella riparazione e manutenzione delle attrezzature. "Possiamo fare molto di più insieme di quanto ciascuno di noi possa fare da solo! Quindi continuiamo a lavorare insieme. Per amore del maggior potere della libertà. La nostra squadra è a Washington e presenterà prospettive e opportunità concrete", ha concluso Zelensky.