Gianluigi Paragone e il sacrificio di Israele: apre le gabbie ai peggiori tagliagole
Non si possono mettere sullo stesso piano gli ostaggi liberati con i detenuti liberati. Questo scambio tra Israele e Hamas per Gianluigi Paragone è il passaggio di una mediazione politica sofferta. L'obiettivo? Liberare quei civili che non hanno commesso nulla. Almeno sul fronte israeliano, visto che dalla parte dei terroristi la liberazione è stata quella di persone che invece una qualche responsabilità ce l’avevano eccome. Ecco allora che Israele ha accettato di fare uscire dalle prigioni - e non è la prima volta - anche dei terroristi. Per questo è imbarazzante che in Italia questa distinzione non sia stata colta nemmeno da chi in buona fede pensava di solidarizzare con Giulia Cecchettin. Come è accaduto nelle piazze italiane, da Roma a Milano.
"Grave errore": slogan anti-israeliani alla manifestazione per le donne? La sentenza di Sorgi