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Israele-Hamas, Guterres sfida Netanyahu: "L'Anp deve avere un ruolo". Al-Shifa: "Siamo pronti a evacuare"

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È il 37esimo giorno di guerra in Israele. Mentre si parla di una trattativa per il rilascio di ottanta ostaggi israeliani Hamas frena in seguito all’attacco all’ospedale Al-Shifa nella Striscia di Gaza. Netanyahu attacca Guterres e conferma che non ci sarà alcun cessate il fuoco senza la liberazione degli ostaggi. 

Ore 21,50 - Israele a Hezbollah: situazione a Nord cambierà
Il portavoce delle forze armate israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che Israele "cambierà la situazione della sicurezza nel nord" dopo i ripetuti attacchi di Hezbollah. "La situazione della sicurezza non rimarrà tale da impedire ai residenti del nord di sentirsi sicuri nel tornare alle loro case", ha dichiarato Hagari spiegando che Hezbollah e il governo libanese si assumeranno la responsabilità di eventuali attacchi dal Libano.

Ore 21,14 - Guterres a Netanyahu: Anp deve avere ruolo
"C’è un principio fondamentale per me, ed è che Hamas non è il popolo palestinese", "bisogna essere in grado di distinguere Hamas dal popolo palestinese. E quindi non si possono usare le cose orribili che Hamas ha fatto come motivo per punire collettivamente il popolo palestinese". Questa la risposta del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres alle parole del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, secondo cui Guterres invece di attribuire colpe a Israele dovrebbe invece chiedere ad Hamas di rispettare il diritto internazionale. Parlando del potenziale ruolo delle Nazioni Unite nella mediazione una volta finita la guerra, Guterres ha affermato che la comunità internazionale deve unirsi e che le Nazioni Unite possono "giocare un ruolo" in questo. Sarà necessaria una transizione «che sia accettabile per Israele dal punto di vista della garanzia della sicurezza di Israele", ha affermato, aggiungendo che dovrebbe "consentire allo stesso tempo il passaggio ad un’Autorità Palestinese efficace". ieri netanyahu aveva detto di essere contrario ad attribuire un ruolo all’Autorità palestinese a Gaza dopo la guerra. "La soluzione dei due Stati è, secondo me, l’unica via d’uscita", ha concluso Guterres.

Ore 19,55 - Direttore Al-Shifa: pronti a evacuare ospedale se Israele lo consente
Il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, Mohammad Abu Salmiya, ha dichiarato che il personale medico e i pazienti sono pronti per un’immediata evacuazione dall’ospedale se Israele lo consentirà. Il medico ha parlato nel corso di un’intervista a Radio Ashams a Nazareth spiegando che l’intervento delle organizzazioni internazionali è necessario per garantire un’evacuazione sicura. L’obiettivo è l’evacuazione in un altro centro medico nella parte meridionale della Striscia, oltre all’evacuazione da Gaza attraverso il valico di Rafah delle persone in gravi condizioni.

Ore 19,22 - Idf: catturati oltre 20 miliziani Hamas
Le forze armate israeliane e lo Shin Bet, il servizio segreto interno israeliano, hanno annunciato di aver catturato, in una operazione congiunta, oltre 20 membri di Hamas nella Striscia di Gaza, che sono stati portati in Israele per essere interrogati. Lo riporta Haaretz. Gli interrogatori serviranno a raccogliere informazioni utili per le attività militari sul terreno.

Ore 19,04 - Idf: attacchi con caccia e droni su siti Hezbollah in Libano
Aerei da combattimento e droni israeliani hanno effettuato attacchi contro i siti di Hezbollah nel sud del Libano in risposta agli attacchi di missili, razzi e mortai sul nord di Israele oggi. Lo riferisce l’IDF secondo quanto riportano i media israeliani. Tra i siti colpiti anche un deposito di armi di Hezbollah. 

Ore 18,40 - Israele, Hamas impedisce a personale ospedale Al Shifa di ritirare carburante
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fornito 300 litri di carburante per scopi medici all’ospedale di Al Shifa, a Gaza City, ma il movimento islamista palestinese Hamas ha impedito al personale della struttura sanitaria di ritirarlo. Lo hanno riferito le Idf in alcune dichiarazioni diffuse dal quotidiano «Hareetz», secondo le quali i militari israeliani sono arrivati vicino all’ospedale e hanno scaricato il carburante. Le Idf hanno anche reso noto che secondo alcune testimonianze Hamas avrebbe ostacolato la fornitura di carburante.

Ore 18,21 - Cade aereo Usa nel Mediterraneo: morti i cinque militari a bordo
Cinque militari Usa in servizio sono rimasti uccisi quando un aereo militare è precipitato nel Mediterraneo durante un’esercitazione, lo ha annunciato il Comando europeo degli Stati Uniti (Eucom). L’Eucom non ha specificato il tipo di aereo nè da dove stesse volando, ma gli Stati Uniti hanno schierato un gruppo d’assalto di portaerei nell’area come parte degli sforzi per evitare che la guerra tra Israele e Hamas si trasformi in un conflitto regionale. "Durante una missione di rifornimento aereo di routine nell’ambito dell’addestramento militare, un aereo militare statunitense con a bordo cinque membri del servizio ha subito un incidente ed è precipitato nel Mar Mediterraneo. Tutti e cinque i membri del servizio a bordo dell’aereo sono rimasti uccisi", ha dichiarato l’Eucom in un comunicato sull’incidente del 10 novembre. Washington ha fornito un rapido sostegno militare a Israele e ha rafforzato le sue forze nella regione - anche con la portaerei USS Gerald R. Ford e altre navi da guerra. Nelle ultime settimane le forze Usa nella regione hanno subito un’impennata di attacchi legati al conflitto e dalla metà di ottobre sono state prese di mira più di 40 volte, lasciando decine di membri del personale americano con ferite minori. Washington ha accusato le milizie sostenute da Teheran per la violenza e ha effettuato tre attacchi contro siti legati all’Iran in Siria, due il 26 ottobre e uno mercoledì.

Ore 18,16 - Scholz contrario a cessate fuoco immediato a Gaza
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto contrario a un cessate il fuoco "immediato" nella Striscia di Gaza, mentre in tutto il mondo si moltiplicano le richieste in tal senso a seguito dei bombardamenti dell’esercito israeliano. "Ammetto liberamente che non credo che gli appelli per un cessate il fuoco immediato o per una lunga pausa - che equivarrebbero quasi alla stessa cosa - siano giusti, perché in fin dei conti ciò significherebbe che Israele darebbe ad Hamas la possibilità di riprendersi e di procurarsi nuovi missili", ha dichiarato durante un dibattito organizzato da un quotidiano regionale tedesco, Heilbronner Stimme.

Ore 18,06 - Ong, centinaia di combattenti filo-iraniani dispiegati nel Golan siriano
Circa 700 combattenti siriani, iracheni, libanesi e palestinesi filo-iraniani sono stati dispiegati nelle ultime ore nel sud-ovest della Siria, lungo il confine con le Alture del Golan, contese con Israele. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione governativa con sede a Londra ma con una fitta rete di fonti sul campo. Secondo il Sohr, i combattenti filo-iraniani sono dispiegati nelle regioni siriane di Quneitra e Daràa. A metà di ottobre, l’esercito siriano si era stato schierato lungo il confine con Israele ma non è mai intervenuto direttamente nella guerra in corso tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas.

Ore 17,31 - Erdogan: Usa facciano pressione su Israele per stop attacchi
Gli Stati Uniti devono usare la propria influenza per fermare l’offensiva israeliana a Gaza. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo riporta Al Jazeera. «Gli Stati Uniti dovrebbero aumentare la loro pressione su Israele. Per noi è fondamentale garantire un cessate il fuoco», ha affermato Erdogan che ha anche invitato Washington ad «accettare» Gaza come terra palestinese. «Non possiamo essere d’accordo con Biden se si approccia alla guerra vedendo Gaza come la terra dei coloni occupanti o di Israele, piuttosto che la terra del popolo palestinese».

Ore 17,10 - Netanyahu: potrebbe esserci accordo su ostaggi
Alla domanda della conduttrice Kristen Welker su quanto vicino fosse Israele a liberare gli ostaggi, Netanyahu ha detto che nessun accordo era stato raggiunto finché le sue forze non avevano iniziato l’operazione di terra a Gaza. «Abbiamo sentito che c’era un accordo imminente di questo o quel tipo e poi abbiamo appreso che era tutto uno scherzo. Ma nel momento in cui abbiamo iniziato l’operazione di terra, le cose hanno cominciato a cambiare», ha detto. Incalzato sulla possibilità che esista un potenziale accordo per il rilascio di altri ostaggi, Netanyahu ha risposto: «Potrebbe esserci». Qualsiasi accordo è «il risultato di pressioni, pressioni militari», ha detto, prima di elogiare il lavoro delle forze di difesa israeliane. «Questa è l’unica cosa che potrebbe creare un accordo e se un accordo è disponibile. Bene, ne parleremo quando sarà lì. Lo annunceremo se sarà realizzabile». Alla domanda se sapesse dove sono tenuti tutti gli ostaggi in questo momento, Netanyahu ha detto: «Sappiamo molto, ma non andrò oltre».

Ore 16,35 - Israele. 7 soldati feriti da lanci Hezbollah
Le forze di difesa israeliane affermano che sette soldati sono rimasti leggermente feriti in un attacco a colpi di mortaio proveniente dal Libano nella zona di Manara nel nord di Israele. Tutti i soldati sono stati portati in ospedale per cure. Lo riporta il Times of Israel. L’esercito ha aggiunto che circa 15 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle ultime ore

Ore 16,23 - Netanyahu: unico cessate fuoco sarà per rilascio ostaggi
L’unico cessate il fuoco che sarà considerato "è quello in cui verranno rilasciati i nostri ostaggi". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante un’intervista alla Cnn. "Stiamo facendo tutto il possibile 24 ore su 24» per salvare gli ostaggi in mano ad Hamas, ha spiegato Netanyahu. «Ho incontrato personalmente più volte le famiglie degli ostaggi e questo ti spezza il cuore", ha detto ancora il primo ministro israeliano, aggiungendo che «il mondo intero dovrebbe unirsi a noi» nel tentativo di liberare gli ostaggi.

Ore 16,17 - Forca a Tel Aviv come monito per autori attacchi 7 ottobre
Una grande installazione che chiede la pena di morte per gli autori del massacro di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele è stata allestita in piazza Dizengoff a Tel Aviv , hanno riferito domenica mattina i media israeliani, come riporta Jerusalem Post. La struttura presenta una forca in corda incorniciata da un paio di ali giganti, che sono coperte dai volti delle persone uccise durante l’attacco. L’installazione si trova di fronte all’iconica ’Fontana del fuoco e dell’acquà di Dizengoff Square, anch’essa ricoperta di tributi alle vittime dell’attacco di Hamas.

Ore 15,56 - Hamas sospende negoziati su ostaggi dopo attacco ospedale
Funzionari palestinesi hanno dichiarato all’agenzia Reuters citata da haaretzche, in seguito all’attacco all’ospedale Al-Shifa nella Striscia di Gaza, 
Hamas ha sospeso i negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani. Israele non ha ancora dato il suo consenso ai negoziati indiretti condotti con 
Hamas in Qatar, per il rilascio di prigionieri della sicurezza (soprattutto donne) in cambio dei rapiti israeliani. Tuttavia, negli ultimi giorni, alti funzionari israeliani non hanno escluso la possibilità che Israele effettui tale rilascio come parte dell’accordo. Tra i partecipanti ai colloqui c’è ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo. L’annuncio israeliano del cessate il fuoco umanitario è stato il primo passo del processo. Israele sa che 
Hamas vuole sbarazzarsi di decine di donne e bambini (e forse di tutti i civili nelle sue mani), ma questa parte dell’accordo non è ancora stata finalizzata. Israele, in teoria, dovrebbe trasferire prigionieri, carburante e ulteriori aiuti umanitari. Un alto funzionario dell’amministrazione statunitense ha confermato alla NBC News che esiste un possibile programma di scambio tra Israele e Hamas, in cambio degli ostaggi israeliani. Secondo l’alto funzionario, l’accordo prevede il rilascio di 80 donne e bambini rapiti nella Striscia, in cambio di donne e adolescenti palestinesi imprigionati in Israele, e che si stanno valutando altre opzioni. 

Ore 15,34 - Netanyahu alla Cnn: Guterres dia la colpa ad Hamas
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto in un’intervista alla CNN che "mi piacerebbe vedere il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Fondamentalmente dare la colpa a Israele. Dare la colpa ai selvaggi e chiedere che rispettino il diritto internazionale". Ha aggiunto che "I giorni non sono una pausa. È quello che vuole Hamas. Una serie infinita di pause. È come i tedeschi dopo la Normandia".

Leggi qui la prima parte della diretta

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