Ben Ami dalla Gruber: "Prostituzione linguistica", cala il gelo
"Questa guerra è pienamente giustificata agli occhi di una grande maggioranza di israeliani in questo momento": l'ex ministro degli Affari esteri di Israele Shlomo Ben Ami lo ha detto in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, riferendosi al conflitto contro Hamas scoppiato il 7 ottobre. L'ospite del talk, poi, ha voluto porre l'accento su una questione in particolare: "Parlare di genocidio dei palestinesi è prostituzione linguistica. Perché quando si parla delle guerre israeliane si parla di genocidio? Pensiamo alla guerra nello Yemen ignorata per tanto tempo: nello Yemen sono morte 400mila persone, il 60% delle quali erano civili, colpite sia in modo diretto che indiretto dalla guerra. In quel caso è stato un genocidio? Abbiamo visto manifestazioni a Trafalgar Square?". Due pesi e due misure, secondo Ben Ami.
"C'è qualcosa che riguarda Israele o gli ebrei che porta a ondate di antisemitismo - ha proseguito l'ex ministro israeliano -. Tutto d'un tratto la sinistra progressista ha trovato una causa: tutti i peccati dell'imperialismo e del colonialismo occidentali vengono addossati sulle spalle di Israele, che sta combattendo una guerra di sopravvivenza, deve sradicare un nemico che vuole cancellare lo Stato di Israele, questo è scritto nella Costituzione di Hamas". Ben Ami, infine, ha ribadito che "Israele sta facendo una guerra giusta e sta facendo di tutto per proteggere la popolazione civile. La morte dei civili è qualcosa che accade sempre in guerra, il fatto che tanti palestinesi siano morti tutto d'un tratto dà credibilità al ministero della Salute di Hamas".
Qui l'intervento di Ben Ami a Otto e mezzo
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