Vladislav Kanyus, il criminale graziato da Putin: "Espiare con il sangue, sotto alle granate"
Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe concesso la grazia a Vladislav Kanyus, 27 anni, condannato in primo e secondo grado a 17 anni di reclusione per aver ucciso brutalmente con decine di coltellate la sua ex fidanzata. A tal proposito Dmitry Peskov, portavoce dello zar, alla testata Rbk ha detto: "Esiste un secondo modo per la concessione della grazia, ovvero quando i condannati, compresi quelli condannati per gravi reati, espiano con il sangue il loro crimine sul campo di battaglia. Vengono riscattati con il sangue nelle brigate d'assalto, sotto i proiettili, sotto le granate".
A spiegare cosa ci sarebbe dietro il provvedimento di grazia adottato dal leader russo è stata l'attivista per la difesa dei diritti umani Alyona Popova, ripresa da Meduza, Novaya Gazeta Europa e altri giornali russi. Secondo quanto da lei riportato, l'estinzione della pena per Kanyus sarebbe dovuta al fatto che l'uomo si è arruolato nelle forze russe per combattere in guerra contro l'Ucraina.
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L'uomo era stato condannato con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata con 56 coltellate nel gennaio del 2020. Sul corpo della vittima erano state trovate 111 ferite. La ragazza, prima di morire, venne violentata e infine strangolata con una corda di ferro. Le violenze sarebbero andate avanti per tre ore. E la polizia sarebbe arrivata in ritardo nonostante le telefonate dei vicini. Intervistata da Meduza, la madre della vittima ha criticato duramente il provvedimento di Putin: "Sono cresciuta in una famiglia dell'intellighenzia, ci è sempre stato instillato un atteggiamento rispettoso verso il Paese in cui viviamo. E, naturalmente, c'era la convinzione che non potessimo essere traditi".
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