Yakhont, Mosca arma Hezbollah: nel mirino le fregate Usa
Ora Hezbollah minaccia le navi della Marina americana in Medioriente con un missile russo. Il gruppo islamico libanese che ha uno dei più grandi eserciti non statali al mondo e che è sostenuto dall'Iran, dispone di questi missili supersonici ottenuti grazie a una triangolazione con la Siria.
Secondo quanto riporta il Messaggero e come confermato dall'agenzia Reuters, il P-800 Onikis, che nella sua versione da esportazione viene chiamato Yakhont, è "un missile da crociera supersonico anti-nave che quarant’anni fa venne sviluppato dall'Npo Mashinostroyeniya ai tempi dell’Urss. Ha una gittata di 300 chilometri e trasporta una testata con un significativo potenziale esplosivo. È lungo poco meno di dieci metri e vola a circa 3.000 chilometri orari, secondo un’analisi di Newsweek".
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Il Cremlino non conferma che Hezbollah sia in possesso dei missili russi usati sia in Siria sia in Ucraina. Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ha infatti detto di non essere in grado di affermare che la notizia diffusa da Reuters sia vera. L'unica certezza è che i missili Yakhont furono venduti dalla Russia alla Siria. E che Hezbollah si rifornisce proprio dalla Siria.
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Hassan Nasrallah, il leader di Hamas, nei giorni scorsi ha minacciato gli Stati Uniti: "Abbiamo qualcosa in serbo per le navi americane". Una minaccia che va però presa con le pinze perché un allargamento del conflitto di questo tipo sarebbe devastante e non converrebbe a nessuno. Non al Libano che è in default e nemmeno all'Iran che vuole alzare la tensione ma non impegnarsi in una guerra.