Israele-Hamas, la diretta. Dopo la Turchia, Qatar e Oman: "Movimento di resistenza"
Si entra nel 18esimo giorno di guerra tra Israele ed Hamas. Nella notte, violenti raid sull Striscia di Gaza, per Hamas "almeno 140 morti). Il viaggio di Macron in Israele. Continuano a crescere dubbi e timori sull'Iran. Usa, un maggior coinvolgimento militare. Segu la diretta.
Ore 15.22 - Anche l'Oman: "Hamas movimento di resistenza"
Il ministro degli Esteri omanita Sayyid Badr bin Hamad Albusaidi ha dichiarato che il suo Paese riconosce Hamas come "movimento di resistenza" e non come organizzazione terroristica, e ha chiesto una soluzione politica per porre fine alla spirale di violenza nella Striscia di Gaza. La dichiarazione arriva dopo che il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha definito i miliziani di Hamas "liberatori" della Palestina. In un incontro con i media europei presso il ministero degli Esteri omanita, Bin Hamad Albusaidi ha chiesto una soluzione a due Stati - Israele e Palestina - per porre fine a una situazione iniziata 70 anni fa e "non il 7 ottobre scorso", quando Hamas è entrato in territorio israeliano e ha ucciso più di mille persone e ne ha rapite oltre 200. "La violenza non ha mai generato una soluzione" e "continuiamo a chiedere una soluzione politica", ha insistito, perché, ha detto, "l'estremismo produce violenza e la violenza produce altro estremismo".
Ore 15.12 - Blinken chiede al Qatar di attenuare i toni di Al Jazeera sulla guerra
Il segretari odi Stato Usa, Antony Blinken, ha chiesto al Qatar di attenuare i toni di Al Jazeera sulla guerra a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la richiesta di Blinken mette in evidenza i timori dell'amministrazione Biden su come Al Jazeera contestualizza il conflitto e sulle conseguenze che questo potrebbe avere. Al Jazeera Media Networks è finanziata dal governo del Qatar ma opera, a suo avviso, in modo indipendente.
Ore 14.53 - Qatar e Turchia: Occidente usa due pesi e due misure
Secondo il Qatar e la Turchia, l'Occidente userebbe "due pesi e due misure" nell'ambito della guerra tra Israele e Hamas. "Non è ammissibile condannare l'uccisione di civili in un contesto e giustificarla nell'altro", ha affermato il capo della diplomazia del Qatar in una conferenza stampa con il suo omologo turco a Doha. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che "il fallimento di alcuni Paesi in America e in Europa nel condannare e prevenire il disastro di Gaza costituisce un grave doppio standard".
Ore 14.41 - Nuovo convoglio di aiuti a Gaza
Otto i camion del nuovo convoglio di aiuti umanitari arrivati oggi nella Striscia di Gaza dal valico di Rafah, al confine con l'Egitto, secondo quanto riferito dall'agenzia Dpa. Il convoglio era composto da 20 camion, ma 12 sono ancora bloccati per i controlli, ha detto una fonte della sicurezza citata dalla Dpa.
Ore 14.11 - Crosetto vede i familiari di israeliani uccisi o rapiti da Hamas
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato una delegazione dei familiari di alcuni israeliani assassinati o rapiti da Hamas. La delegazione è stata accompagnata dall'ambasciatore di Israele a Roma, Alon Bar. "Il mio impegno a far liberare gli ostaggi va oltre la mia profonda amicizia con Israele, è un impegno che prendo perché dobbiamo combattere queste atrocità. Ed è un impegno che continuerò a mantenere vivo perché è come se loro fossero dei miei parenti", ha detto Crosetto, secondo quanto riferito dalla rappresentanza diplomatica di Israele su X. Il ministro ha detto che tenterà "ogni azione possibile per liberare gli ostaggi. L'ho fatto nei paesi in cui sono stato e continuerò a farlo come se fossero tutti miei familiari".
Ore 14.08 - Macron atterra al Cairo
Il presidente francese Emmanuel Macron è atterrato pochi minuti fa al Cairo. Fonti dell'Eliseo informano che Macron si è immediatamente diretto verso il palazzo presidenziale per un incontro con Al Sisi.
Ore 14.01 - Israele: razzo verso Eilat
Un razzo lanciato da Gaza verso la zona di Eilat, nell'estremo sud di Israele, ha fatto scattare l'allarme. Il missile però sarebbe caduto in un campo aperto. Lo ha reso noto l'esercito israeliano.
Ore 13.45 - Al Sisi avverte l'esercito egiziano
Il presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, avverte le sue forze armate da qualsiasi coinvolgimento diretto nella guerra fra Israele e Hamas. "Il mio messaggio all'esercito e al popolo è di non lasciare che il vostro potere militare vi faccia prendere decisioni sbagliate", ha detto Al-Sisi parlando davanti a decine di carri armati nella città portuale di Suez.
Ore 13.40 - Gaza, missile su Haifa: Hamas rivendica
Un missile a lungo raggio è stato sparato dalla Striscia di Gaza che ha fatto risuonare le sirene d'allarme al sud di Haifa. Il missile è stato intercettato ed è esploso a mezz'aria. Non ci sono segnalazioni di feriti. Hamas ha rivendicato l'attacco tramite un missile R-160 che ha un'autonomia stimata di 160 chilometri.
Ore 13.37 - Otre 200mila israeliani ritornati in patria
Sono oltre 200mila israeliani sono tornati in patria dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Il dato, spiega Times of Israel, è contenuto in un rapporto preparato per la Knesset, il parlamento israeliano.
Ore 13.34 - Ricercato palestinese arrestato a Bruxelles
Il palestinese 23enne ricercato in Belgio per aver minacciato di compiere un attentato suicida è stato arrestato a Bruxelles, in un albergo del quartiere di Anderlecht. Lo fa sapere la polizia di Bruxelles-Midi, secondo quanto riportato dai media locali.
Ore 13.17 - Media pro-Iran: Aleppo, attacco aereo israeliano all'aeroporto
Le forze israeliane avrebbero attaccato l'aeroporto di Aleppo, in Siria: lo riferisce la stazione televisiva libanese-pro-iraniana al-Mayadeen. Non ci sono state conferme ufficiali da parte dei media siriani. L'aeroporto è fuori servizio dal 22 ottobre a causa di un attacco missilistico israeliano.
Ore 13.08 - Palestinese 23enne ricercato dalla polizia belga per aver minacciato un attentato
Un palestinese di 23 anni è ricercato dalla polizia belga: secondo quanto si apprende, "avrebbe dichiarato la sua volontà di morire in martire facendosi esplodere". La notizia viene rilanciata da media locali. L'uomo, che avrebbe depositato una domanda di asilo il 26 settembre scorso, che si è recato ieri nella sede di Fedasil, l'istituzione belga che ci occupa dell'accoglienza dei richiedenti asilo, riferisce Le Soir, avrebbe espresso il desiderio di morire in martire affermando che aveva saputo che tutta la sua famiglia era deceduta a Gaza. In seguito a queste affermazioni, il giovane palestinese è stato subito segnalato alle autorità e le autorità hanno iniziato la caccia all'uomo
Ore 12.58 - Israele: missile anticarro dal Libano
Nuovo lancio di un missile anticarro dal Libano contro l'esercito israeliano nella zona di Avivim, nel nord del Paese a ridosso del confine. Lo riferiscono le Idf, aggiungendo che non sono stati segnalati feriti e che i carri armati e l'artiglieria dell'Idf stanno rispondendo al fuoco verso l'origine del lancio.
Ore 12.42 - Salvini: gravi le parole di Erdogan, Tajani convochi ambasciatore turco
Le parole del presidente turco Erdogan su Hamas "sono gravi e disgustose e non aiutano la de-escalation": ad affermarlo il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Che poi ha detto che proporrà "al collega Tajani di inviare protesta formale e di convocare l’Ambasciatore della Turchia". Lo rende noto lo staff del vicepremier.
Ore 12.35 - Razzo da Gaza verso il Nord di Israele
Un razzo a lunga gittata è stato lanciato da Gaza verso Monte Carmelo, vicino alla città di Haifa, nel nord di Israele, dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano aggiungendo che il razzo è esploso a "mezzaria" ma senza specificare dove.
Ore 12.23 - Khamenei: Usa complici dei crimini di Israele
Israele "si vendica sul popolo indifeso della Palestina" perché "non è in grado di battere la resistenza": a dirlo l'ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema dell'Iran, che ha poi accusato gli Usa di essere "complici" dei "crimini commessi" a Gaza. Khamenei, citato dall'agenzia ufficiale iraniana Irna, ha affermato che le visite di leader di Paesi Occidentali a Tel Aviv dimostrano le loro preoccupazioni per
l'"annientamento" del Paese.
Ore 12.15 - Erdogan: Israele uccide bambini
"Non abbiamo alcun problema con lo Stato di Israele, ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il modo in cui agisce come organizzazione piuttosto che come Stato, e non lo faremo": a dichiararlo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un incontro con il suo partito. Lo riporta l'agenzia Anadolu. "Quasi la metà delle persone uccise negli attacchi israeliani a Gaza è rappresentata da bambini. Anche questo bilancio mostra che l'obiettivo è la brutalità premeditata per commettere crimini contro l'umanità - ha aggiunto Erdogan -. Gli attacchi israeliani a Gaza sono una situazione che indica sia omicidio che malattia mentale".
Ore 12.10 - Erdogan: annullata la mia visita in Israele
"Avevamo un progetto per andare in Israele, è stato annullato e non andremo": il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, lo ha detto durante una riunione del suo partito, l'Akp, secondo quanto riporta Anadolou.
Ore 12.05 - Erdogan, i miliziani di Hamas non sono terroristi ma liberatori
"Hamas non è un'organizzazione terroristica, ma un gruppo di liberazione e mujaheddin che lotta per proteggere le proprie terre e i propri cittadini". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una riunione del suo partito. E ancora: "Non abbiamo alcun problema con lo Stato di Israele, ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il modo in cui agisce come organizzazione piuttosto che come Stato, e non lo faremo".
Ore 11.30 - Capo di Hezbollah incontra leader di Hamas e Jihad islamica
"È stata fatta una valutazione di cosa devono fare i partiti dell'asse della resistenza in questa fase delicata per ottenere una vera vittoria a Gaza e in Palestina e per fermare l'aggressione sleale e brutale contro il nostro popolo". Lo comunica Hezbollah, parlando dell'incontro avvenuto oggi in Libano fra il leader Nasrallah del movimento islamista, il vice capo di Hamas, Saleh Al-Arouri, e il segretario generale della Jihad islamica palestinese Ziad Nakhla. L'ufficio stampa di Hezbollah ha anche diffuso una lettera scritta a mano da Nasrallah in cui elogia coloro che sono morti combattendo Israele. Si tratta della sua prima dichiarazione dall'inizio della guerra.
Ore 11.12 - Hacker anti-Israele attaccano siti di 3 aeroporti italiani
Tre siti di aeroporti italiani nel mirino di Mysterious team Bangladesh. Si tratta di un gruppo di hacker che si è fatto notare in passato per attacchi soprattutto contro siti indiani e israeliani. Ora gli hacker hanno attaccato i siti dell'aeroporto della Valle d'Aosta, Calabria e Puglia. Gli attacchi sono di tipo Ddos (Distributed denial of service) e hanno determinato rallentamenti nei siti. L'Agenzia per la cybersicurezza italiana, a quanto si apprende, ha allertato i soggetti potenzialmente interessati dall'offensiva: gli aeroporti e, più in generale, gli erogatori di servizi essenziali.
Ore 11.02 - Polizia di Israele identifica 1.106 persone uccise da Hamas
La polizia e l'esercito hanno identificato finora 1.106 israeliani uccisi nell'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere la stessa polizia secondo cui del totale dei civili morti è stato identificato l'84%, pari a 798 persone. I soldati israeliani morti durante la guerra sono ad oggi 308 mentre gli ostaggi - secondo il portavoce militare - sono 222.
Ore 10.30 - L'appello del Papa: rilasciare gli ostaggi e fare entrare aiuti a Gaza
Papa Francesco, al termine dell'udienza generale di oggi in piazza San Pietro, ha detto: "Incoraggio il rilascio degli ostaggi e l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. Continuo a pregare per chi soffre e a sperare in percorsi di pace in Medio Oriente, nella martoriata Ucraina e nelle altre regioni ferite dalla guerra".
Ore 10.00 - Le forze della difesa israeliane annunciano smantellamento "cellula terroristica" in Libano
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno smantellato una "cellula terroristica" nel sud del Libano. Lo ha riferito il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, durante una conferenza stampa, precisando che il gruppo stava pianificando attacchi con razzi anticarro nell'area di Mount Dov, vicino alla Linea blu, che marca il confine de facto tra Israele e Libano.
Ore 09.12 - Idf: bloccati terroristi Hamas dal mare
"I terroristi di Hamas sono stati intercettati mentre uscivano da un tunnel sulla costa di Gaza, mentre tentavano di infiltrarsi nel sud di Israele via mare". Lo rilancia l'Idf, l'esercito di Israele in un post pubblicato su X, l'ex twitter. "I terroristi sono stati bloccati e il tunnel è stato colpito, oltre ad un deposito di armi utilizzato dai terroristi a Gaza", conclude l'Idf.
Ore 08.52 - Telefonata Biden-Bin Salman: rilasciare ostaggi
Un appello condiviso a rilasciare subito gli ostaggi e l'intesa a inviare aiuti umanitari a Gaza. Questo quanto emerso circa la telefonata tra il presidente degli Usa, Joe Biden, e il principe dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman. Lo conferma la Casa Bianca. Il Consiglio di cooperazione del Golfo, riporta la nota, ha garantito un contributo di 100 milioni di dollari per sostenere gli aiuti umanitari, a cui si aggiungeranno cento milioni stanziati dagli Stati Uniti. I due leader hanno promesso di "restare in contatto diretto e attraverso i rispettivi team", concludono da Washington.
Ore 08.44 - Hezbollah, il leader riceve i capi di Hamas e Jihad Islamica in Libano
Il capo di Hezbollah, Hassan Nassrallah, incontra il capo della Jihad islamica palestinese Ziad Nahleh e il vice capo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri. Lo rivela il quotidiano Haaretz, che pubblica una foto dell’incontro. Secondo una dichiarazione di Hezbollah, i leader dei tre gruppi hanno discusso degli ultimi eventi nella Striscia di Gaza, compresi gli scontri in corso al confine tra Libano e Israele. Nassrallah, Nahleh e Al -Arouri hanno inoltre convenuto di continuare il coordinamento e il monitoraggio regolare degli sviluppi su base quotidiana.
Ore 8.15 - Israele nega i visti ai funzionari Onu dopo le parole di Guterres
Tel Aviv negherà i visti ai funzionari delle Nazioni Unite dopo le parole del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, secondo cui gli attacchi di Hamas contro Israele «non vengono dal nulla». Lo riporta The Times Israel. «A causa delle sue osservazioni ci rifiuteremo di rilasciare visti ai rappresentanti delle Nazioni Unite», ha annunciato l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, parlando alla radio militare israeliana. «Abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario generale per gli affari umanitari Martin Griffiths», ha detto Erdan. «È giunto il momento di dare loro una lezione», ha concluso. Le affermazioni di Guterres, che aveva parlato dei «56 anni di occupazione» subiti dalla popolazione palestinese, sono sembrate a Israele quasi una giustificazione degli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Erdan ha chiesto le dimissioni di Guterres mentre il ministro israeliano degli Esteri, Eli Cohen, si è rifiutato di incontrarlo.
Ore 7.59 - Cnn: Hamas pianificò l'attentato usando rete telefoni cablati
Un piccolo gruppo di agenti di Hamas ha pianificato il massacro contro Israele il 7 ottobre comunicando attraverso una rete di telefoni cablati inseriti nel loro sistema di tunnel per evitare di essere scoperti e intercettati dall’intelligence israeliana. Lo scrive la Cnn, citando dati di intelligence Usa. Secondo il rapporto, nell’arco di due anni, Hamas ha evitato di usare cellulari e computer e si è incontrato di persona per pianificare l’attacco attraverso «misure di controspionaggio vecchio stile».
Ore 7.31 - Onu: se carburante finisce, stop operazioni di soccorso
Senza carburante non potranno effettuate operazioni di soccorso a Gaza. Il carburante è alla base di tutte le loro operazioni di soccorso nella regione bloccata. Lo ha dichiarato l’Onu, sottolineando quanto sarebbe disastroso rimanere senza. «Le consegne di carburante devono essere consentite per garantire alle persone acqua potabile pulita, gli ospedali possono rimanere aperti e le operazioni di aiuto salvavita possono continuare», ha scritto su X l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite a Gaza. Il carburante è necessario per pompare l’acqua dai pozzi o dal mare e per renderla potabile. È necessario anche per cucinare, ai panifici e ai fornitori di prodotti alimentari. E poi ci vuole più carburante per trasportare le forniture essenziali dove sono necessarie. Ci sono preoccupazioni anche per l’impatto sull’assistenza sanitaria. Le Nazioni Unite hanno stimato che un terzo degli ospedali di Gaza e quasi due terzi delle cliniche di assistenza sanitaria di base hanno chiuso a causa di danni o mancanza di carburante.
Ore 06.34 - Medio Oriente: gli Usa inviano squadrone con F16
Il 119esimo Expeditionary fighter squadron della Guardia Nazionale Aerea del New Jersey arriva in Medio Oriente. Lo annuncia l’addetto stampa del Pentagono, il generale Pat Ryder, aggiungendo che lo squadrone dispone di caccia F16. Ryder ha anche affermato che gli Stati Uniti si stanno preparando ad un aumento delle violenze nella regione, rimarcando che ci sono già stati almeno 13 attacchi contro truppe e installazioni americane in Iraq e Siria. "Quello che stiamo vedendo è la prospettiva di un’escalation più significativa contro le forze e il personale statunitense in tutta la regione nel brevissimo termine, proveniente dalle forze per procura iraniane e, in ultima analisi, dall’Iran", ha concluso Ryder durante un briefing al Pentagono.
Ore 06.29 - Jenin, Cisgiordania: identificate le vittime del raid
Sono tre, al momento, le vittime del raid notturno di Israele a Jenin, in Cisgiodania, identificate come Muhammad Qadri Al-Sabah, Mahmoud Al-Fayed e Muhammad Abu Qatna. I feriti, che sarebbero almeno una ventina, sono stati trasportati all’ospedale di Jenin. Le forze israeliane, accompagnate da due bulldozer, avrebbero preso d’assalto la città di Burqin, Wadi Burqin e il quartiere Al-Hadaf di Jenin, e schierato i cecchini sui tetti delle case, prima che un aereo israeliano lanciasse almeno due razzi nei pressi del cimitero di Jenin.
Ore 05.24 - Usa: nuove armi a Israele, inclusi missili per il sistema Iron Dome
Il dipartimento della Difesa Usa aumenterà il suo sostegno militare a Israele fornendo al Paese sistemi di difesa aerea Iron Dome dalle riserve dell’Esercito statunitense. Lo ha anticipato un funzionario del Pentagono citato dal quotidiano Washington Post. La scorsa settimana l’amministrazione Biden aveva annunciato la fornitura a Israele di missili per il sistema di difesa co-sviluppato con Israele, e già in dotazione alle Forze di difesa dello Stato ebraico. Ieri - martedì 24 ottobre - l’esercito israeliano ha intensificato i raid su Gaza, affermando di aver colpito centinaia di obiettivi nel territorio palestinese sotto assedio, tra cui un campo profughi sulla costa che ospitava decine di migliaia di sfollati. Le autorità sanitarie di Gaza hanno dichiarato che gli attacchi hanno ucciso più di 700 persone nelle ultime 24 ore, descrivendo "una notte sanguinosa" nella Striscia di Gaza.
Ore 04.48 - Gaza, Biden: Israele prenda le sue decisioni
In occasione di un evento in cui ha ricevuto il primo ministro australiano Anthony Albanese a Washington, il presidente Joe Biden ha risposto alla domanda di un cronista che gli chiedeva se stesse esortando Israele a ritardare l’invasione di terra: "Gli israeliani prendano le loro decisioni, ha risposto il presidente Usa.
Ore 03.33 - Gaza, sirene di allerta aerea nell’area
Le sirene di allerta aerea hanno suonato nell’area circostante Gaza. Lo riferisce l’Israel Defense Forces in un suo report.
Ore 02.59 - Incursione israeliana a Jenin, scontri nel campo profughi
Segnalata un’interruzione di corrente in alcune aree della Cisgiordania nel corso di un’incursione notturna israeliana. Un nuovo raid è stato condotto dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata, riferisce Al Jazeera Arabic, che sottolinea come l’ultima operazione ha coinciso con un’interruzione di corrente in almeno tre aree del territorio palestinese. In un post su X, l’emittente tv ha affermato che l’energia elettrica è stata interrotta quando sono iniziate le operazioni israeliane in un’area del campo profughi di Jenin — si riportano scontri nel campo profughi — nonché ad al-Hadaf e Wadi Burqin.
Ore 02.38 - Raid israeliano contro le infrastrutture militari siriane
Gli aerei da combattimento delle Forze di Difesa di Israele hanno colpito le infrastrutture militari e i lanciatori di mortaio appartenenti all’esercito siriano, in risposta ai lanci verso Israele del giorno precedente. Lo conferma l’esercito israeliano su Telegram.