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Israele, come Monaco '72: morti "misteriose", il piano contro Hamas

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Dopo il clamoroso flop dei servizi segreti sull'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, l'intelligence israeliana cerca di rifarsi una immagine con una unità speciale. Per dare la caccia agli assassini islamici, riporta il Messaggero, lo Shin Bet ora "si richiama fin dal nome a una pagina leggendaria nella storia dello stato ebraico. 'Nili' è quello prescelto, è l'acronimo di una frase di Samuele nel libro della Genesi che recita la promessa biblica: 'L'Eterno di Israele non ti abbandonerà mai'". 

La squadra "speciale", si legge nell'articolo, "sarà scollegata dalle altre unità militari e potrà contare su militari sul campo, come i commando delle forze speciali della Marina e l'unità di élite Sayeret Maktal. Saranno affiancati da un lavoro di intelligence che si avvale anche di esperti digitali che operano sui programmi high-tech e di riconoscimento facciale. Nili è già al lavoro da giorni". Tanto che ha colpito "Ali Qadhi, considerato il responsabile di un commando autore della strage in uno dei kibbutz di confine presi d'assalto", "Billal Al Kedra che aveva guidato l'assalto nella comunità agricola di Nirim. E dopo ancora a Muhamed Katmash, vicecomandante, capo dei lanciatori di migliaia di missili piovuti su Israele". E ancora: "Abu Murad, altro nome di spicco nel Gotha del terrorismo islamico nella Striscia" e "Jamala al Rantisi, l'influente vedova del cofondatore di Hamas".

 

 

Ma appunto questa squadra speciale si richiama al passato, un passato quando Nili "era avvolta da prestigio e mistero". La prima rete spionistica che usò questo nome "operava già al tempo della prima guerra in collegamento con la Gran Bretagna contro gli Ottomani. Comunicavano con loro nei modi più impensabili, compreso l'uso di piccioni viaggiatori". Poi, "molti anni dopo, un'altra unità speciale fu costituita per dare la caccia ai terroristi che insanguinarono nel 1972 le Olimpiadi di Monaco uccidendo 11 atleti della squadra israeliana. L'operazione fu chiamata in codice 'ira di Dio' e fu autorizzata dall'allora premier Golda Meir che diede il via libera alla caccia a ciascuno degli uomini del commando. E così cominciò una sequenza di morti misteriose a Beirut, Roma, a Cipro, a Parigi".

 

 

Negli ultimi anni, si conclude nell'articolo, ci sono state "altre operazioni speciali", "soprattutto in Iran e quelle sotto copertura di agenti 'mishtaravim' così chiamati per la loro perfetta conoscenza della lingua araba e la capacità di mimetizzarsi tra le popolazioni in Cisgiordania".

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