Luttwak, come finirà la guerra: "I Namer travolgeranno Hamas"
L’offensiva israeliana ha un obiettivo: distruggere "i profondi tunnel - troppo profondi per i bombardamenti aerei - che Hamas ha scavato e rivestito di cemento per più di dieci anni, utilizzando attrezzature da costruzione e grandi quantità di cemento donato da diversi governi e organizzazioni internazionali 'per ospitare i rifugiati'", scrive Edward Luttwak nel suo articolo su Il Giornale in cui delinea questo scenario di guerra.
Secondo il politologo americano, "questi tunnel ospitano linee di produzione di razzi relativamente sofisticate, impianti di assemblaggio di motori, depositi di lamiere ed esplosivi e laboratori per la fabbricazione di testate. Altri tunnel ospitano i posti di comando di Hamas e i suoi depositi di armi leggere, mortai e razzi. In tunnel ancora più profondi si trovano gli alloggi e il quartier generale dei leader".
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E quando "le forze israeliane entreranno a Gaza, affronteranno i nemici che opporranno resistenza, ma non andranno a cercarli. Il loro compito è quello di scortare gli esperti del genio militare alle loro postazioni - i luoghi da cui è possibile accedere ai tunnel". "Il pericolo evidente è che, ancor prima di scendere nel sottosuolo per combattere la resistenza e piazzare le cariche di demolizione, il genio militare e le truppe di scorta possano subire il tiro dei cecchini e i colpi dei mortai durante il tragitto, con conseguenti perdite umane", avverte Luttwak. Che spiega che però "l'esercito israeliano può ora contare sul veicolo corazzato più protetto mai sviluppato per ridurre al minimo questo pericolo: il mezzo da combattimento per la fanteria Namer".
Questo mezzo militare "utilizza un’arma di difesa attiva per intercettare i missili anticarro e i razzi in arrivo, e dispone anche di mitragliatrici per contrastare gli attacchi della fanteria. Nei combattimenti urbani, gli equipaggi dei carri armati che sparano con le mitragliatrici dall’alto delle torrette sono disperatamente vulnerabili, ma l’equipaggio di Namer rimane 'abbottonato' all’interno del veicolo, affidandosi a schermi televisivi per vedere il mondo esterno e azionare le armi a distanza. Quindi, aggiunge Luttwak, "dopo aver raggiunto i siti dei tunnel sospetti, i Namer si allineeranno per formare un perimetro - una fortezza improvvisata- per proteggere il genio militare mentre svolge il suo compito".
"Una volta sotto terra, senza Namer a proteggerli, gli ingegneri israeliani dovranno contenere le perdite con un fuoco più rapido e preciso mentre combattono attraverso i tunnel. Ciò richiederà tempo: l’unica certezza in tutto questo è che l’installazione di cariche di demolizione non può essere effettuata rapidamente senza causare molte vittime. Ciò significa che ci saranno almeno due settimane di guerra nella Striscia di Gaza – e anche questo presuppone ottimisticamente che l’intero sistema di tunnel nella parte settentrionale evacuata possa essere sgombrato in una settimana, consentendo agli israeliani di fare lo stesso nel settore meridionale, dopo aver evacuato i meridionali e rimandato a casa i settentrionali
Ma attenzione, avverte Luttwak, "con Hamas che continua a combattere a Gaza, Hezbollah non può essere percepito come inerme. Mentre tutti gli occhi si rivolgono al Sud, gli strateghi israeliani sanno bene che, mentre la lotta per i tunnel di Gaza è la battaglia di oggi, quella di domani verrà da altre parti".