Israele e Hamas, guerra a Gaza: la "nuova fase" di Netanyahu, piovono ancora razzi. Preoccupazione per l'Italia
Il premier Netanyahu è stato chiaro coi suoi soldati: “La prossima fase sta arrivando”. Ciò vuol dire che Israele si sta preparando a colpire duramente Gaza, soprattutto con un attacco via terra. Gli israeliani hanno dato la possibilità ai palestinesi di lasciare il nord della Striscia prima che si scateni l’inferno, ma pare che Hamas abbia creato problemi e impedito la fuga a molti civili, in modo da usarli come scudi umani. L’esercito israeliano ha fatto sapere che è impegnato in attacchi agli obiettivi militarci di Hamas e che sta preparando a espandere l’attacco su Gaza.
Ore 21.48 - Michel: “Da Gaza rischio di nuove ondate migratorie”
Il presidente Charles Michel ha convocato un Consiglio europeo straordinario per il 17 ottobre. Sale la preoccupazione per il conflitto tra Israele e Hamas: “Esiste un forte rischio di migrazione - ha scritto Michel nella lettera di invito ai leader europei - e di spostamento di un gran numero di persone verso i Paesi vicini che già accolgono un numero significativo di rifugiati sul loro territorio. Se non viene gestita con attenzione, c'è il rischio di ulteriori ondate migratorie verso l’Europa”.
Ore 21.12 - Raffica di razzi di Hamas: sirene a Tel Aviv
Mentre l’esercito israeliano si sta preparando ad aprire una nuova fase del conflitto, Hamas è tornato a lanciare una raffica di razzi verso le città israeliane: sirene d’allarme anti-aereo sono state sentite a Tel Aviv, Rishon Lezion, Bnei Brak, Holon e Ramle.
Ore 20.54 - Ritrovati cadaveri di ostaggi israeliani
L’esercito israeliano ha reso noto di aver trovato i corpi di alcuni ostaggi che erano stati presi da Hamas durante l’attacco del 8 ottobre. “Abbiamo trovato e localizzato il corpo degli israeliani rapiti nella Striscia di Gaza", ha dichiarato il tenente colonnello Peter Lerner, portavoce dell'esercito israeliano.
Ore 20.35 - Ambasciatore israeliano: “Preoccupati per l’Italia”
Alon Bar, ambasciatore israeliano in Italia, è intervenuto al Tg1 per parlare dei possibili rischi per la sicurezza del nostro Paese a causa di quanto sta accadendo a Gaza tra Israele e Hamas. “L’Iran e Hamas - ha dichiarato - hanno lanciato appelli ad uccidere più ebrei possibili in tutto il mondo. Ieri abbiamo visto manifestazioni, anche in Italia, che celebravano l'assassinio di israeliani. La preoccupazione c'è, sarebbe opportuno assumere misure anche in Italia, per proteggere noi e voi”.
Ore 20.17 - Ministro Sa’ar: “La Striscia di Gaza sarà presto più piccola”
Sono toni bellicosi, quelli usati dal ministro Gideon Sa’ar in un’intervista televisiva. L’esercito israeliano si sta preparando a sferrare un attacco importante: “La Striscia di Gaza - ha dichiarato il ministro - dovrà essere più piccola alla fine della guerra e ci dovrà essere un area che sia classificata come zona di sicurezza dove chiunque entri sarà intercettato. Dobbiamo rendere chiaro a tutti lo scopo della nostra campagna: chiunque inizi una guerra contro Israele deve perdere territorio".
Ore 19.47 - Hamas ostacola la fuga dei civili
Secondo l’esercito israeliano Hamas ha ostacolato la fuga dei civili palestinesi verso il sud di Gasa. L’evacuazione era stata richiesta da Israele per motivi di sicurezza. È stato diffuso anche un video in cui si vede un ingorgo stradale causato da Hamas per impedire la fuga dei civili.
Ore 19.24 - Israele prepara l’attacco: “Civili usati come scudi umani”
“Attaccheremo ampiamente Gaza City molto presto”, ha fatto sapere il contrammiraglio Daniel Hagari, che ha poi accusato Hamas di voler usare i civili come scudi umani. Per questo motivo ha rivolto un appello ai residenti affinché si spostino nel sud di Gaza.
Ore 19.02 - Israele avvisa il Libano: “Rischia la distruzione se Hezbollah attacca”
Tzahi Hanegbi, capo del Consiglio per la sicurezza nazionale israeliano, ha inviato un avvertimento al Libano: rischia la distruzione se gli Hezbollah decidono di attaccare. L’obiettivo di Israele è di evitare che si apra un secondo fronte a Nord, oltre a quello che già lo vede impegnato a Gaza.
Ore 18.50 - Israele, attacchi coordinati da aria, mare e terra
Dopo che il premier Netanyahu ha intimato ai soldati di farsi trovare pronti per ciò che sta per accadere, l’esercito israeliano ha annunciato i preparativi per espandere la campagna a Gaza. Sono in programma attacchi coordinati da aria, mare e terra. “Ora le forze dell’Idf - ha comunicato l’esercito - sostenute da un ampio sforzo logistico e dal completamento della mobilitazione di riserva di centinaia di migliaia di militari, si stanno preparando ad attuare un'ampia gamma di piani operativi offensivi che includono, tra l'altro, un attacco integrato e coordinato dall'aria, dal mare e dalla terra”.
Ore 18.24 - Papa Francesco chiama il parroco di Gaza
Papa Francesco ha telefonato per la quarta volta a padre Gabriel Romanelli, che è rimasto a Betlemme al fianco della sua parrocchia. Il Pontefice è molto preoccupato per la scadenza dell’ultimatum di Israele, con Gaza che sta per essere attaccata duramente. Sono centinaia le persone attualmente ospitate dalla parrocchia: in molti hanno scelto di rimanere nonostante i bombardamenti. “Il Papa è molto vicino e ci ha chiesto di proteggere i bambini - ha rivelato padre Romanelli - lui sa che ospitiamo anche bambini cristiani e musulmani, oltre ai disabili e ai feriti curati dalle suore di Madre Teresa. Ci sono centinaia di persone sotto la nostra responsabilità”.
Ore 17.51 - Netanyahu prepara i soldati alla "prossima fase"
"Siete pronti? La prossima fase sta arrivando". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in un incontro con i soldati al confine con la Striscia di Gaza.
Ore 17.27 - Crosetto: "Valutiamo annullamento festa 4 novembre"
"Sto pensando di annullare la festa delle forze armate il 4 novembre" alla luce degli eventi in Medio Oriente. Così alla festa del Foglio a Firenze il ministro della Difesa, Guodo Crosetto. "Non è giusto aumentare il fattore di rischio", ha spiegato.
Ore 17.10 - Netanyahu: "Pronti alla prossima mossa"
"La prossima fase sta arrivando. Siamo tutti pronti": il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato le truppe nel Sud di Israele e ha preannunciato con queste parole la prossima fase dell’operazione militare contro Hamas.
Ore 17.09 - Docente di Stanford sospeso, “Ha chiamato gli israeliani colonizzatori”
Un insegnante della prestigiosa università di Stanford è stato rimosso dall' incarico mentre l'ateneo indaga sulle accuse secondo cui, durante una discussione sul conflitto tra Israele e Hamas, il docente ha minimizzato l'Olocausto, chiamato gli israeliani "colonizzatori" e individuato gli studenti "in base al loro background e alla loro identità".
Ore 16.55 - Crosetto: "Siamo sull'orlo del precipizio"
"Israele ha subito un attacco senza precedenti con una violenza senza precedenti verso la popolazione civile e avrà una reazione senza precedenti". Lo ha detto Guido Crosetto, ministro della Difesa, intervenendo a Firenze alla Festa del Foglio. "Israele è in guerra e quello che succederà nei prossimi giorni potrà avere un’incidenza molto forte sulla comunità occidentale e sulla comunità araba e islamica. La situazione è questa: si è sull’orlo di un precipizio e i paesi che non sono coinvolti ora potrebbero essere convinti a farlo". Secondo Crosetto dobbiamo far sì che "non si inneschi un percorso che poi nessuno riesce a fermare".
Ore 16.53 - Crosetto, valutiamo ritiro del contingente di carabinieri a Gerico
Stiamo valutando di ritirare il contingente di carabinieri a Gerico. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nel suo intervento alla festa del quotidiano Il Foglio in corso a Palazzo Vecchio a Firenze. "Ieri il contingente di carabinieri a Gerico era tranquillo» ma «oggi non è più tranquillo, oggi probabilmente li faremo rientrare. Stiamo valutando. Sono 22 carabinieri", ha spiegato il ministro.
Ore 16.22 - Riad a Blinken, de-escalation e affrontare sfide umanitarie
"La priorità adesso deve essere quella di fermare ulteriori sofferenze civili. E qui dobbiamo trovare un modo per una rapida de-escalation, per riportare velocemente la pace, almeno fermare le armi, e poi lavorare per affrontare anche le sfide umanitarie" e "si spera avanzare verso una soluzione più permanente": lo ha detto a Riad il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud nel suo incontro col segretario di Stato Usa Antony Blinken, condannando l'attacco di civili "in ogni forma, in momento, da parte di chiunque".
Ore 15.42 - Iran, "abbiamo il dito sul grilletto"
E' "ancora possibile" evitare un ampliamento del conflitto tra Israele a il movimento palestinese islamista Hamas "anche se il tempo a disposizione sta scadendo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell'Iran, Hossein Amirabdollahian, da Beirut, secondo quanto riferito dal quotidiano "L'Orient le Jour". "C'è ancora un'opportunità politica per evitare una crisi generalizzata nella regione", ha affermato il capo della diplomazia di Teheran, spiegando che "forse nelle prossime ore sarà troppo tardi". Parlando dall'ambasciata dell'Iran a Beirut, Amirabdollahian ha nuovamente ribadito che gli alleati regionali dell'Iran (Siria, Hezbollah, Hamas, tra gli altri), conosciuti informalmente come "Asse della resistenza", potrebbero reagire in caso di escalation dell'offensiva israeliana a Gaza. "La resistenza (a Israele, ndr), su altri fronti, ha messo davanti a sé tutti gli scenari possibili, ha il dito sul grilletto", ha aggiunto il ministro. L'Iran fino ad ora ha negato qualsiasi coinvolgimento nel conflitto in corso.
Ore 15.37 - "Attaccate posizioni di Israele nelle fattorie di Shebaa"
In un comunicato, Hezbollah ha dichiarato che "alle 3.15 di questo pomeriggio, gruppi appartenenti alla resistenza islamica hanno attaccato le posizioni sioniste nelle fattorie libanesi occupate di Shebaa... con razzi guidati e colpi di mortaio, colpendo con precisione i loro obiettivi".
Ore 15.28 - Cina, "Usa giochino un ruolo responsabile"
Gli Usa devono giocare "un ruolo responsabile" nella crisi tra Israele e Hamas. Lo ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi che ha sollecitato al più presto "una soluzione politica". "Quando si tratta di questioni internazionali legate a punti caldi, i principali paesi devono aderire all'obiettività e all'equità, mantenere la calma e la moderazione e prendere l'iniziativa nel rispettare il diritto internazionale", ha affermato Wang. Il ministro degli Esteri cinese ha aggiunto che Pechino ha chiesto "la convocazione di un incontro internazionale di pace il piu' presto possibile per promuovere il raggiungimento di un ampio consenso". "Lo sbocco fondamentale per la questione palestinese risiede nell'attuazione di una 'soluzione a due Stati'", ha detto Wang.
Guerra Israele-Hamas: leggi qui la prima parte della diretta