Israele, la risposta è brutale: raid massicci e tank nella Striscia. Netanyahu: “Iniziano a pagare”
A quasi una settimana dall'attacco di Hamas contro Tel Aviv e scaduto l'ultimatum di 24 ore ai residenti di lasciare Gaza, l'esercito israeliano nella serata di oggi 13 ottobre ha cominciato una serie di "raid su larga scala" nella Striscia. Il primo ministro Netanyau ha rotto lo Shabbat e ha dichiarato che Israele vincerà la sua guerra contro Hamas e che questo "è solo l'inizio". Ecco la cronaca della giornata.
Ore 21,46 - Israele: non abbiamo usato fosforo bianco a Gaza
"L’attuale accusa mossa contro l’IDF riguardo all’uso di fosforo bianco a Gaza è inequivocabilmente falsa". Lo affermano le Forze armate israeliane sull’accusa di Human Rights Watch di avere usato fosforo bianco a Gaza e in Libano. Non è stato specificato se la dichiarazione israeliana si applichi anche al Libano.
Ore 21,30 - Sirene suonano a Tel Aviv e Ashdod
Le sirene dell'allarme aereo stanno suonando a Tel Aviv e nei sobborghi circostanti, così come nella città costiera meridionale di Ashdod. Lo riporta il Times of Israel. Non ci sono notizie immediate di feriti o danni nell’ultimo lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, viene ancora spiegato.
Ore 20,52 - Piantedosi convoca il Comitato sicurezza al Viminale
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha convocato per domani mattina 14 ottobre al Viminale un comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Al centro della riunione, a cui parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dell’intelligence, i riflessi della guerra Israele e Palestina su sicurezza e terrorismo in Italia.
Ore 20,37 - Netanyahu: "Sradicheremo Hamas. Siamo solo all'inizio"
"Porteremo avanti questa guerra per sradicare Hamas e raggiungeremo la vittoria. Ci vorrà del tempo, ma arriveremo alla fine di questa guerra più forti che mai". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di una conferenza stampa. "I nostri nemici hanno appena iniziato a pagare il prezzo" del massacro effettuato da Hamas, "è solo l’inizio", ha aggiunto Netanyahu. Il premier israeliano ha quindi affermato che "stiamo ricevendo grande sostegno internazionale" e ha ricordato i suoi colloqui con il presidente americano "Biden e altri leader del mondo", oltre che l’incontro con il segretario di Stato Antony Blinken in Israele.
Ore 20,28 - Al Jazeera, un nostro giornalista morto e altri tre feriti in Libano
Un giornalista di al Jazeera è morto e altri tre sono rimasti feriti in un raid israeliano nel sud del Libano, dove è stata colpita un’auto sulla quale viaggiavano i 4. Lo ha reso noto la stessa emittente di Doha.
Ore 20,21 - Israele concede due ore a ospedale a Gaza per evacuare
Israele ha concesso all’ospedale Al Awda solo due ore per evacuare. Lo scrive su ’X’ Medici Senza Frontiere. "Il nostro personale sta ancora curando i pazienti. Condanniamo inequivocabilmente questa azione, il continuo spargimento di sangue indiscriminato e gli attacchi all’assistenza sanitaria a Gaza. Stiamo cercando di proteggere il nostro personale e i nostri pazienti".
Ore 20,15 - Raid aerei "su larga scala" contro Hamas a Gaza
Le forze di difesa israeliane affermano che stanno ancora effettuando attacchi aerei «su larga scala» contro molti siti di Hamas in tutta la Striscia di Gaza. L’Idf, coem scrive il Times of Israel, afferma che fornirà presto ulteriori dettagli sugli attacchi. Poco fa, Hamas si è assunto la responsabilità di una raffica di razzi lanciati verso il centro di Israele.
Ore 19.48 - Mosca: "Israele ha violato la sovranità della Siria"
Il ministero degli Esteri russo accusa Israele di aver violato la sovranità della Siria colpendo l'aeroporto di Damasco e quello di Aleppo. Si tratta di "una flagrante violazione della sovranità della Siria e dei principi fondamentali del diritto internazionale", ha dichiarato il ministero degli Esteri russo in una nota. Nel testo si precisa che i raid hanno costretto gli aeroporti a sospendere le loro operazioni.
Ore 19:45 - Riad congela l'accordo con Israele
L'Arabia Saudita congela l'accordo con Israele. Lo dichiarano due fonti vicine a Riad alla Reuters. Secondo quanto riferito, il conflitto ha anche spinto Riad a impegnarsi con l'Iran: il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha ricevuto la sua prima telefonata dal presidente iraniano Ebrahim Raisi.
Ore 19:40 - Hamas: "Bombe sugli sfollati in fuga"
"Almeno 70 morti e 200 feriti": questo il bilancio del "bombardamento di Israele sugli sfollati che con auto e camion si spostavano verso il sud di Gaza". Lo riferisce l'agenzia palestinese Maan citando il ministero dell'Interno di Gaza. "Quattro bombe sono finite sugli sfollati lungo l'arteria stradale di Salah al-Din", scrive l'agenzia.
Ore 19.10 - Esercito Israele: "Drone colpisce obiettivi Hezbollah in Libano"
Un drone delle Forze di difesa israeliane sta colpendo obiettivi terroristici di Hezbollah in Libano. Lo riferisce l’Idf sul proprio canale Telegram.
Ore 19.00 - Il reporter ucciso nel sud del Libano lavorava per Reuters
Il reporter morto nell’attacco nel sud del Libano si chiama Issam Abdallah ed è un fotoreporter libanese che lavorava per la Reuters. Lo riporta Al Manar, la tv degli Hezbollah. I tre feriti sono invece - secondo la stessa fonte - due giornalisti libanesi di Al Jazeera e uno che lavorava per l’Afp.
Ore 18.40 - Esercito israeliano: "Truppe fanteria e carri armati entrati a Gaza per raid mirati"
Le Forze della Difesa israeliana sono entrate nella Striscia di Gaza con truppe di fanteria e carri armati per condurre "raid localizzati" finalizzati a liberare la zona dai terroristi e individuare dove si trovano gli ostaggi. Lo scrive il Times of Israel. Nell’incursione l’Idf afferma inoltre che sono stati uccisi "un certo numero di terroristi nell’area", inclusa una cellula di Hamas che aveva lanciato missili anticarro contro Israele.
Ore 18.30 - Esercito israeliano: "Residenti di Gaza si spostino al Sud entro le 20"
L’esercito israeliano ha affermato che i palestinesi hanno tempo fino alle 20.00 (le 19 in Italia) per spostarsi a sud della Striscia. La mossa - secondo i media - indica che l’esercito si sta preparando per una massiccia operazione nel nord della Striscia. All'inizio l’esercito aveva dato 24 ore di tempo ai palestinesi per spostarsi da nord a sud. "Se siete preoccupati per voi e i vostri cari, dovreste andare a sud", hanno dichiarato.
Ore 18.24 Tajani: ostaggi divisi tra Hamas e altre fazioni
"Gli ostaggi sarebbero stati divisi tra il movimento islamista palestinese Hamas e le altre fazioni che sostengono lo scontro con Israele": a dichiararlo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella puntata di Cinque minuti che andrà in onda questa sera su Rai 1. "È difficile sapere dove stanno gli ostaggi - ha detto il titolare della Farnesina - la situazione è ancora molto incerta". "Oggi ci sono stati altri attacchi contro Tel Aviv, sono stati lanciati dei missili contro l'aeroporto, si sono sentiti anche dei colpi poco fa a Tel Aviv mentre stavamo decollando verso Amman".
Ore 18.03 Al Jazeera: "Un reporter ucciso da fuoco Israele in Libano"
Il capo di Al Jazeera, citato da Haaretz, ha fatto saper che un reporter è stato ucciso, e altri tre feriti, dal fuoco di Israele nel sud del Libano.
Ore 18.00 - George W. Bush: "Con i killer non si negozia"
"Il mio punto di vista è questo: una parte è colpevole, e questa non è Israele". George Bush esprime così la sua posizione sul conflitto tra Israele e Hamas: "abbiamo a che fare con assassini a sangue freddo - ha detto ancora l'ex presidente intervenendo in un evento in California, secondo quanto riporta Axios - non si negozia con i killer".
Ore 17.35 - Tajani: "Centinaia di tank pronti a intervenire"
"C’è una grande concentrazione di truppe israeliane al confine della Striscia di Gaza: ho visto centinaia di carri armati, uomini pronti a intervenire, ma l’evacuazione è ancora in corso". Lo ha dichiarato da Amman il ministro degli Estero Antonio Tajani, intervistato da Bruno Vespa a Cinque minuti in onda stasera.
Ore 17.02 - Via all’evacuazione di massa dal nord di Gaza dopo ultimatum
È iniziata l’evacuazione di massa dalle zone a nord della Striscia di Gaza dopo l’ultimatum lanciato dall’esercito israeliano, che ha ordinato a un milione di palestinesi di abbandonare le loro case per dirigersi verso Sud in vista di una prevista invasione di terra contro il gruppo militante di Hamas. Lo rende noto l’Ap.
Ore 16.32 - L’esercito di Israele colpisce in Libano
L’esercito israeliano sta colpendo con l’artiglieria il territorio libanese. È stato attivato "un allarme riguardante l’infiltrazione di terroristi nella comunità. I soldati dell’Idf stanno attualmente perlustrando l’area".
Ore 16.24 - Suonano le sirene a Tel Aviv
Un lancio di razzi da Gaza ha fatto scattare le sirene a Tel Aviv e in altre città del centro di Israele. Secondo i media israeliani, è stata colpita una casa a Rehovot. Il servizio di ambulanze Magen David Adom ha dichiarato di essere in fase di scansione dopo aver ricevuto segnalazioni di impatti di razzi nel centro di Israele. Alcune esplosioni si sono udite nella capitale quando i razzi venivano abbattuti dal sistema Iron dome.
Ore 16.14 - Esplosione al confine con il Libano
Le forze armate israeliane stanno sparando colpi di artiglieria verso il territorio libanese in risposta a un’esplosione che ha leggermente danneggiato la barriera al confine con il Paese dei Cedri, vicino alla comunità di Hanita. I soldati israeliani stanno perquisendo la zona dopo che è stato lanciato un allarme relativo all’infiltrazione di miliziani nella comunità.
Ore 15.58 - Putin: "Non tutti a Gaza sono per Hamas"
Non tutti nella Striscia di Gaza sostengono Hamas. Dobbiamo pensare alla popolazione civile, perchè soffriranno tutti, comprese donne e bambine». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin come riportano le agenzie russe.
Ore 15.52 - Proteste a favore di Gaza in diversi Stati
Proteste a favore di Gaza e dei palestinesi si sono svolte oggi, nella "giornata della rabbia" anche in Iran, Pakistan e Afghanistan. A Teheran i manifestanti brandivano bandiere di Hezbollah. Portavano striscioni con la scritta: "Abbasso l'America" e "Abbasso Israele". Manifestazioni simili hanno avuto luogo in altre citta' dell'Iran, dove sono state bruciate le bandiere americana e israeliana. L'Iran, un Paese la cui popolazione è prevalentemente musulmana sciita ma non araba, sostiene Hamas finanziariamente e militarmente. Lo Stato ebraico è il loro comune nemico giurato e il movimento palestinese ne vuole la distruzione. Diverse migliaia di musulmani pakistani hanno protestato in tutto il Paese dopo la preghiera del venerdì contro il massiccio bombardamento di Gaza da parte di Israele come rappresaglia agli attacchi di Hamas.
Ore 15.41 - Turchia contro Israele: violazione diritti umani
La Turchia accusa Israele di "pesanti violazioni dei diritti umani" per la richiesta alla popolazione di Gaza di lasciare il territorio. "L'avviso diramato presso la popolazione civile con cui si costringe ad abbandonare la Striscia di Gaza in 24 ore non è in alcun modo accettabile - ribadisce Ankara - ci sono 2,5 milioni di persone che da giorni affrontano bombardamenti senza avere né elettricità, ne' scorte di acqua e cibo. Costringere tutta questa gente a spostarsi in massa costituisce una palese dei diritti umani fondamentali", conclude il comunicato.
Ore 15.36 - Cina: causa del conflitto è l’ingiustizia contro i palestinesi
Il conflitto tra Hamas e Israele ha dimostrato che la via "per risolvere la questione palestinese sta nel riprendere i colloqui di pace autentici il più presto possibile e nel realizzare i diritti legittimi della nazione palestinese, risolvendo così un’ingiustizia". Queste le pesantissime parole del capo della diplomazia cinese Wang Yi in conferenza stampa con l’omologo Ue Josep Borrell. "La Cina invita a dare prova di moderazione, ad allentare le tensioni quanto prima e a prevenire un’espansione del conflitto", ha aggiunto Wang. La Cina, insomma, si schiera in modo netto.
Ore 15.31 - Germania, in trattative con Onu e Egitto per “zone sicure”
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, in visita in Israele, afferma di essere in trattative con l'Egitto e l'Onu su spazi sicuri per i residenti di Gaza dopo l'ordine di evacuazione israeliano. Parlando a Netivot, nel sud di Israele, dopo i colloqui con la sua controparte israeliana, Baerbock ha affermato che "la capacità nel sud di Gaza è già sovraccarica stiamo discutendo con l'Onu, con l'Egitto e con diversi attori a riguardo". Ha poi aggiunto di trovarsi in Israele per parlare con i familiari dei tedeschi tenuti prigionieri da Hamas. Lo riporta Al Jazeera.
Ore 15.17 - Arrestato l'aggressore del diplomatico israeliano
La polizia di Pechino ha riferito di aver fermato il presunto autore dell'aggressione e dell'accoltellamento del diplomatico israeliano, un uomo di circa 50 anni. Si tratta, in base a una breve nota, di uno straniero di 53 anni, di cui non è stata fornita la nazionalità.
Ore 14.42 - Usa negoziano apertura del valico di Rafah per gli stranieri
Secondo quanto si apprende, gli Usa starebbero negoziando l'apertura agli stranieri del valico di frontiera di Rafah a Gaza: questo è quanto riferisce un alto funzionario statunitense a Doha.
Ore 14.34 - Putin: ci sarà un bagno di sangue
Il possibile piano di Israele che prevede l'invasione di terra nella Striscia di Gaza potrà avere conseguenze enormi per tutte le parti: così Vladimir Putin, presidente della Russia, a Bishek. "Usare armi pesanti in una zona abitata è una questione molto difficile carica di conseguenze molto gravi per tutte le parti", ha aggiunto. Lo zar ha poi precisato che "condurre una operazione senza armi pesanti è ancora più difficile. È importante capire che potranno esserci un numero assolutamente inaccettabile di vittime civili. Nella Striscia vivono quasi due milioni di persone. Porre fine al bagno di sangue è la cosa più importante in questo momento", ha concluso Putin.
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