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Israele, la situazione è grave: se non parte Di Maio, ci troviamo con sole bibite
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Lo stato delle cose: il primo sponsor di Gaza, da sempre, è il Qatar e poi l’Iran degli Ayatollah. L’Arabia Saudita di Bin Salman, invece, fraternizza, mentre l’Algeria, ufficialmente, sostiene i palestinesi.
Morale intorno allo stato delle cose: tutti i nostri contatti e i contratti per provare a bypassare la Russia di Vladimir Putin nell’approvvigionamento dell’energia sono a rischio. Altro che “condizionatore o pace”, altro che “autosufficienza energetica”, per come ci hanno storytellingato le nostre fattucchiere, ovvero i giornali di John Elkann, quello di Carlo De Benedetti e la tivù di Urbano Cairo.
La situazione è grave e perciò, oltre agli scongiuri di rito, urge fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione. Se non fanno partire subito Luigi Di Maio in missione, ci ritroviamo senza gas e senza petrolio. Con le sole bibite al posto delle pompe di benzina.
Dai blog
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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