Israele, colpi di mitra contro i ragazzi al rave nel deserto: la brutalità di Hamas
Erano in migliaia a ballare per il rave di Sukkot, la festa dei Tabernacoli. Tutti giovani che ballavano nel deserto, spensierati. Almeno fino a quando i miliziani fondamentalisti di Hamas e della Jihad Islamica non li hanno raggiunti e hanno catturato molti di loro. Chi non è riuscito a salire sulle auto e cercare una via di fuga. A raccontare l'accaduto è Esther al telegiornale del Canale 12. La ragazza è stata salvata da un uomo che l'ha raccolta con un amico, l'autista invece è stato ferito dopo che la macchina è finita in un fosso. Così si sono finti morti fino all'arrivo dei primi soldati. Noya, 20 anni, ricorda al sito Times of Israel del panico mentre i razzi e i colpi di mortaio cadevano sulla festa. Gli assalitori palestinesi a quel punto hanno cercato di prendere ostaggi da riportare dentro Gaza.
L'evacuazione si è dimostrata molto complessa. Le comunità e i piccoli ospedali della zona sotto assedio dall'alba di sabato 7 ottobre. Intanto aumentano le tesi su come sia stato possibile un attacco di questo tipo. L''incaricato d'affari israeliano in Francia ha riconosciuto "un fallimento a livello dell'intelligence israeliana" davanti all'attacco inedito sferrato. "Non ce lo aspettavamo", ha ammesso Raphael Morav, intervistato da Bmftv, confermando un bilancio ancora provvisori di "100 morti e quasi 1.000 feriti e anche qualche decina di ostaggi". Anche se "continuano a esserci vittime".
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L'esperta di Medio Oriente Roberta La Fortezza si dice dello stesso parere: "Hamas e i gruppi palestinesi hanno sfruttato il medesimo effetto sorpresa, già utilizzato nel 1973 da due attori statali, il quale, combinato con le pressioni su Israele derivanti da due anni di alta conflittualità nella Cisgiordania e da mesi di crescenti difficolta' sociali e politiche interne allo stesso Stato di Israele, potrebbe mettere nuovamente a dura prova la sicurezza del Paese mediorientale".