Emily Drabinsky, la marxista che sconvolge l'America: "Che libri dobbiamo far leggere a scuola"
L’American Library Association (Ala) è un’organizzazione no-profit con sede negli Stati Uniti che ha come scopo la promozione dei servizi bibliotecari e della biblioteconomia a livello internazionale. Fondata a Filadelfia nel 1876, è la più antica associazione professionale dei bibliotecari al mondo, con circa 50mila membri. L’Ala è sempre stata un punto di riferimento per la difesa dei diritti civili e delle minoranze, ma da quest’anno la situazione sembra essere sfuggita di mano. Il motivo?
L’arrivo della nuova e controversa presidente, Emily Drabinski, agit-prop della sinistra woke americana autodefinitasi “lesbica marxista”, che sta provocando un esodo dei bibliotecari a causa delle sue idee estremiste e settarie. Pj Media, sito di opinioni americano, ha raccontato l’incursione in incognito della giornalista vicina al Partito libertario Karlyn Borysenko alla «più grande conferenza socialista nel paese», la Socialism 2023 Conference, che si è svolta allo Hyatt Regency McCormick Place di Chicago e a cui è stata invitata la neopresidente dell’Ala. Nel suo blog sulla piattaforma Usa Substack, “Actively Unwoke”, Karlyn Borysenko ha dedicato un reportage all’evento, spiegando che «era stato programmato un intervento» dell’attivista queer oggi a capo dell’Ala durante la conferenza, ma che «dopo una tempesta di fuoco dei media sulle sue inclinazioni marxiste, che ha portato diverse associazioni di biblioteche statali a separarsi dall’organizzazione nazionale, la sua sessione è stata silenziosamente annullata».
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Tra i panel della Socialism 2023 Conference, svoltasi da venerdì a domenica, figuravano “Fighting For Our Lives: Abortion and Trans Rights Under Attack,” “How Capitalism Kills: Social Murder and CO VID -19,” “Sex Work, Policing, and Border Abolition,” e “Fighting Fascism in Florida”. Tre giorni all’insegna del wokismo e della propaganda Lgbtq, accompagnati da un “Radical Drag Show” come intrattenimento. Emily Drabinski non è intervenuta come relatrice, ma ha comunque deciso di recarsi allo Hyatt Regency McCormick Place di Chicago come spettatrice. La giornalista anti woke Karlyn Borysenko l’ha incrociata sabato, tra il pubblico presente al panel “Freedom to Learn: Black And Asian American Solidarity Against Attacks on Antiracist Education”. Ad un certo punto, racconta Borysenko su Substack, è toccato alla «camarade Drabinski, così è stata chiamata, esprimere la propria opinione. «Sono Emily, sono una bibliotecaria», ha dichiarato Drabinski quando è arrivato il suo turno. Dopo aver dichiarato che le biblioteche negli Stati Uniti «sono sotto attacco», l’autoproclamata marxista lesbica si è rivolta ai presenti affermando che tutte le biblioteche pubbliche dovrebbero essere di sinistra: «L’istruzione pubblica deve essere uno spazio di aggregazione socialista».
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Greg Price, il capo della comunicazione dello State Freedom Caucus Network, organizzazione no-profit vicino ai conservatori, ha manifestato la sua indignazione dinanzi alle dichiarazioni di Emily Drabinski, perché l’Ala, di cui lei è presidente, «riceve ogni anno migliaia di dollari dai governi statali. È la più antica e grande associazione bibliotecaria del mondo e hanno un grande potere sui libri che devono apparire nelle biblioteche scolastiche di tutta l’America». «È per le biblioteche ciò che Google è per Internet», ha sottolineato Price, prima di aggiungere: «Se vuoi sapere perché i contenuti sessualizzati appaiono nelle biblioteche scolastiche, l’Ala è la ragione principale».