Donald Trump? Quanto ha guadagnato grazie alla foto-segnaletica
Oltre quattro milioni di dollari raccolti in sole 24 ore, venerdì 1 settembre. E oltre 7 milioni da quando, lo scorso 24 agosto, si è consegnato alle autorità della Georgia per l'ultima incriminazione, che lo vede accusato di aver tentato di sovvertire l'esito del voto delle presidenziali del 2020. Donald Trump è un autentico re Mida, che fa soldi a palate qualunque cosa faccia. O gli facciano. Prendete la foto segnaletica che gli è stata scattata lo scorso 24 agosto presso la prigione di Fulton County in Georgia: per un qualunque candidato sarebbe stata una pieta tombale, ancor di più essendo il primo presidente o ex presidente nella storia degli Stati Uniti a cui ne sia stata scattata una. Per lui no. Davanti al fotografo ha messo su la sua espressione più feroce e di sfida. E quella faccia, sopra la scritta 'Never surrender' (mai arrendersi) è finita per diventare un vero e proprio manifesto elettorale, stampata su migliaia e migliaia di tazze, poster, manifesti e t-shirt. Solo in magliette, il comitato elettorale del tycoon ha fin qui incassato la bellezza di 1,7 milioni di dollari.
«Compratela, mettetevela e andate in giro a divertirvi indossandola», aveva scritto lui stesso sul suo social network, Truth Social. E così i suoi sostenitori hanno fatto, dimostrandogli, ancora una volta, un sostegno incondizionato, riflesso anche nel sondaggio del Wall Street Journal, che a inizio settembre lo dava a un passo dal 60% di consensi nella corsa verso le primarie repubblicane, con un vantaggio di ben 46 punti rispetto al suo più diretto inseguitore, il governatore della California Ron De Santis (che oltre a perdere punti ha anche perso 24 dei 50 grandi finanziatori che lo avevano sostenuto nell’ultima campagna elettorale in Florida).
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DISTANZA INCOLMABILE
A fronte di tanto affetto per un ex presidente, c'è un presidente in carica, Joe Biden, che piace sempre pochissimo agli americani, che pur lo avevano spedito alla Casa Bianca ormai quasi tre anni fa. Il suo indice di gradimento è ormai da mesi e mesi ben al di sotto del 50%. E anche il sondaggio più recente, quello condotto da Rasmussen tra il 3 e il 7 settembre, vede il 55% degli americani disapprovare il suo operato, a fronte di un 43 che ne approva l'azione di governo. A testimoniare quanto non solo gli americani lo disapprovino, ma si fidino anche poco di lui è arrivato, ieri, l'esito di un sondaggio Cnn, che ha chiesto agli americani se, a parer loro, Biden, quando era il vice di Obama alla Casa Bianca, sia stato coinvolto nei poco trasparenti (e lucrosi) affari del figlio Hunter in Cina e Ucraina: il 61% degli intervistati si è detto convinto che Biden un ruolo lo abbia avuto e il 42% è convinto che abbia anche commesso illeciti in quel frangente.
Frattanto, la questione dell’età avanzata del presidente e delle sue condizioni fisiche e mentali continua a tenere banco. L’altro ieri CBS News ha chiesto alla vice Kamala Harris se sarebbe pronta a diventare “comandante in capo”. Lei, candidamente (e in modo un po’ spericolato visti i sondaggi che pure nel suo caso la vedono ben sotto il 50% nell’indice di gradimento) ha risposto «Sì, se necessario», prima di virare su un più prudente «ma Joe Biden sarà ok». Ma un sondaggio, sempre del Wsj, mostra come per ben due terzi degli elettori Biden è troppo vecchio per diventare ancora una volta presidente.
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CANDIDATE ALTERNATIVE
Trump di anni ne ha appena tre di meno, ma la sua presenza di spirito in questi mesi in cui è stato bersagliato dalla giustizia americana, è fuori discussione. E tale è il suo vantaggio sugli avversari in casa repubblicana che, già i media americani stanno iniziando a speculare su chi possa essere il suo o la sua vice nel ‘ticket’ che correrà alle presidenziali del 2024. Il nome che prende piede in queste ore è quello di Kristi Noem, 52enne governatrice del Sud Dakota che venerdì scorso era sul palco nella città di Pierre per un evento elettorale insieme a Trump. Ma nei corridoi a Washington gira anche quello di Nikki Haley, attualmente terza nei sondaggi sulle primarie, ma in netta ascesa. Trump, da presidente, l’aveva scelta come ambasciatrice Usa all’Onu. Un ticket Trump-Haley, tanto in termini di popolarità quanto di consensi, farebbe vedere i sorci verdi al vecchio Joe e alla sua decotta vice Kamala.