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Hubert Aiwanger, il Trump bavarese terrorizza la Ue: via le tasse, armi per tutti

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Anche la Germania ha il suo Donald Trump. Uno che, più lo mandano giù, più lui si tira su. Si chiama Hubert Aiwanger, ha 52 anni ed è il leader del partito Freie Wähler (Elettori Liberi), oltre che vicepremier e ministro dell'Economia della Baviera. Se negli ultimi mesi, Trump è stato messo all’angolo dalla giustizia americana uscendo con 10 punti di consenso in più dai quattro rinvii a giudizio disposti nei suoi confronti, in Germania Aiwanger è stato, negli ultimi dieci giorni, crocifisso dai giornali e dalle tv, per lo più di centrosinistra. Il risultato? Il suo partito, in vista delle elezioni che si terranno in Baviera il prossimo 8 ottobre, ha guadagnato ben 4 punti percentuali in una settimana, passando dal 12 al 16 per cento. A far partire il linciaggio è stato il quotidiano Süddeutsche Zeitung con un articolo nel quale ha raccontato un episodio risalente a 35 anni fa, quando l'allora 17enne Aiwanger venne accusato della diffusione, nel suo liceo, di un volantino dai contenuti antisemiti.

Verdi e Spd hanno urlato allo scandalo e la vicenda ha assunto proporzioni tali da indurre il cancelliere tedesco Olaf Scholz a chiedere al premier bavarese Markus Söder di liberarsi del suo vice. Mentre Aiwanger respingeva le accuse spiegando che il volantino incriminato lo aveva scritto il fratello e dicendosi in ogni caso dispiaciuto per la vicenda e per le offese arrecate da quello scritto alla comunità ebraica, Söder ha respinto la richiesta di Scholz, consapevole che senza i voti di Freie Wähler avrebbe sicuramente perso le elezioni di ottobre e la guida della Baviera. E anche gli ultimi sondaggi lo confermano.

 


ACCUSE
Il supporto espresso dai sondaggi è anche il più alto del quale Freie Wähler abbia mai goduto nel corso della sua storia, iniziata nel 1997. Bavarese purosangue e laureato in Scienze applicate, Aiwanger ha presole redini del movimento politico nel 2002, spingendolo per la prima volta nel 2008 oltre la soglia del 5% necessaria per entrare nel parlamento del land. Nel 2018 (con l’11,6% dei voti) ha portato 27 deputati al Parlamento bavarese e ora è vicepremier e ministro dell'Economia nel governo della Regione in coalizione con la CSU. Politicamente, le posizioni sue e dei Freie Wähler (presenti in tutti i Länder, ma senza rappresentanza al Bundestag, il Parlamento federale con sede a Berlino, non avendo mai partecipato alle elezioni politiche nazionali) sono decisamente conservatrici, ma lontane da quelle di estrema destra espresse da AfD e per certi versi vicine a quelle dei repubblicani americani.

Sulla questione migratoria Aiwanger ha dichiarato che la Germania debba considerare il Canada come modello. È a favore di una liberalizzazione del diritto di possedere armi e si è opposto all’obbligo di vaccinazione. Tuttavia, dopo aver espresso pubblicamente dubbi riguardo all’efficacia e ai possibili effetti collaterali della vaccinazione contro il Covid, nel novembre 2021 ha dichiarato di essersi vaccinato. È un critico della cultura della cosiddetta political correctness, ossia quello che negli Usa si definirebbe un anti-woke. Nella giornata di \ ieri, l’ultimo tentativo delle sinistre di cancellarlo dalle prossime elezioni è fallito quando il Parlamento della Baviera (riunito in seduta straordinaria a ranghi ridotti, come previsto dalla legge quando il suo mandato è scaduto, in vista del voto) ha respinto la richiesta di dimissioni presentata da Verdi e Spd nei confronti di Aiwanger, con 32 voti contrari a 19. Una conferma, guardando al caso Trump, che, anche al di qua dell’Atlantico, le elezioni si vincono nelle urne e non nei tribunali o sui giornali. 

 

 

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