Marine Le Pen, il sondaggio è un terremoto per la Ue: dove vola
Continua l’ottimo stato di forma del Rassemblement national (Rn) di Marine Le Pen. Secondo un sondaggio Vivavoice commissionato dal quotidiano Libération, la credibilità politica della madrina del sovranismo francese, oggi capogruppo dei deputati Rn all’Assemblea nazionale, è in netto aumento rispetto a novembre 2021. Nel dettaglio, è il 44% dei francesi a giudicare Le Pen una leader capace di «fornire soluzioni utili al popolo francese» (+8 punti), è il 41% a considerarla vicina al popolo (+8 punti) e il 42% a giudicarla in possesso di «una statura di un capo di Stato» (+14 punti).
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Sempre secondo il sondaggio Vivavoice, con il 37% di opinioni favo revoli, Le Pen si attesta al secondo posto tra le personalità politiche preferite dei francesi, appena dietro Édouard Philippe, l’ex primo ministro gollista di Emmanuel Macron, e davanti al suo delfino, il giovane presidente del Rassemblement national Jordan Bardella. Il 29% degli intervistati dichiara inoltre che la loro percezione della figlia di Jean-Marie Le Pen è cambiata in positivo negli ultimi mesi. È il 60% dei francesi a considerarla «coraggiosa», 4 su 10 ritengono che l’ex candidata alle presidenziali, sconfitta due volte da Macron, «incarna bene i valori repubblicani», la trovano «competente» e «presidenziabile». L’altro dato interessante emerso dalla rilevazione sondaggistica pubblicata da Libé, è che il partito lepenista è considerato «più credibile» della France insoumise (la formazione della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon) dal 36% degli intervistati, e «più competente» dal 35% di loro. Il partito diretto da Manuel Bompard, luogotenente di Mélenchon, è percepito come «più radicale» e «più violento» rispetto al partito lepenista.
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Insomma, quell’operazione di «dédiabolisation», iniziata ai tempi in cui il braccio destro era Florian Philippot, sembra finalmente produrre i suoi frutti. «Dopo diversi trimestri dove la questione sociale ha occupato la maggior parte del dibattito pubblico senza che le sinistre riuscissero veramente a trarne beneficio, questa fotografia dell’opinion deve far riflettere», ha commentato Adrien Broche, responsabile degli studi politici presso Vivavoice, prima di aggiungere: «Deve far riflettere ancor di più perché i dibattiti sulla questione dell’immigrazione che si apriranno nei prossimi mesi all’Assemblea dovrebbero insediare il Rassemblement national in una zona di confort». Per arginare Le Pen, l’inquilino dell’Eliseo ha già “benedetto”, assieme all’ex presidente Nicolas Sarkozy, la candidatura di Gérald Darmanin, l’attuale ministro dell’Interno. L’unico, secondo Macron, che può recuperare le classi popolari sempre più attratte dalla proposta lepenista.