Girkin, l'estremista che sfida Putin: "Un debole che crede agli occidentali"
Il Tribunale della città di Mosca ha confermato l’arresto di Igor Girkin, noto con il nome di battaglia di "Strelkov (fuciliere)" ex ministro della difesa della regione indipendentista di Donetsk, nonché ex ufficiale dell’Fsb e protagonista dell’inizio dei disordini nel Donbass nel 2014.
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Girkin era stato arrestato lo scorso luglio per incitazione all’estremismo in relazione al fallito golpe contro i vertici della difesa russa di Prigozhin. Oggi il tribunale ha respinto la richiesta di appello e ora rischia fino a cinque anni di reclusione. E dal carcere il "fuciliere" sfida Vladimir Putin annunciando che si candiderà alla presidenza della Federazione per succedere allo stesso Putin il prossimo marzo. "Mi considero più competente negli affari militari del presidente in carica, e sicuramente più del ministro della Difesa in carica, quindi potrei adempiere al dovere di comandante supremo in capo come richiesto dalla Costituzione della Federazione Russa", dice. Più nazionalista e oltranzista dello zar lo accusa, riporta il Giornale, di essere "incapace di farsi valere da vertici militari che, malgrado l’incompetenza mostrata dalle forze armate, dell’intelligence e dal complesso militare-industriale, 'sono rimasti al loro posto'. Putin è perfino accusato da Girkin di essere 'troppo gentile' e propenso a farsi ammansire dalle promesse degli occidentali di una soluzione pacifica della questione del Donbass".
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Nato nel 1970 a Mosca, Girkin ha partecipato ai conflitti armati in Transnistria (1992), in Bosnia (1992-1993), alla prima e alla seconda guerra cecena (rispettivamente 1995 e 1999-2005), all’occupazione della Crimea (2014) e alla guerra del Donbass (2014 e in corso). Nel 2014 è stato, per soli tre mesi, ministro della Difesa della repubblica popolare di Donetsk (Dpr). Nel giugno del 2019, i magistrati olandesi lo hanno accusato di aver provocato l’abbattimento del volo Malaysia Airlines 17 e hanno emesso un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti. Autore di numerosi articoli e di alcuni libri, è sottoposto a sanzioni internazionali per il ruolo svolto nell’occupazione della Crimea.